L’iniziativa ha avuto come principale obiettivo favorire i cittadini nell’accesso alle informazioni relative alla vita urbana, attraverso una più facile rappresentazione e interpretazione di “open data”

Una cinquantina di giovani provenienti da tutta Italia si sono sfidati sabato 13 novembre all’Urban Digital Center InnovationLab di Rovigo. I partecipanti hanno messo alla prova le proprie competenze di analisi e visualizzazione di dati forniti dai Comuni di Rovigo, Adria e Villadose.

“Designer Hackathon Urban Dataviz”, iniziativa realizzata da AIAP Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva, in collaborazione con Università Iuav di Venezia, ha avuto come principale obiettivo di favorire la cittadinanza nell’accesso alle informazioni relative alla dimensione della vita urbana attraverso una più facile rappresentazione e interpretazione di “open data”, ovvero dati pubblicati in formato aperto dai tre comuni sulla piattaforma regionale dati.veneto.it.

Rendere i dati aperti, disponibili a chiunque, per qualsiasi scopo, in particolare quelli raccolti dalle istituzioni e dalle organizzazioni pubbliche, non è solo sinonimo di trasparenza, ma anche un’opportunità per la produzione di nuove forme di conoscenza e informazione. Un potenziale altissimo, quello degli open data, che rischia di trasformarsi in un’occasione persa, se le conoscenze e gli strumenti per elaborare i dati rimangono appannaggio di un pubblico ristretto e limitato, come quello degli esperti e degli addetti ai lavori.

A guidare la giornata sono stati Matteo Moretti, premiato designer, co-fondatore di Sheldon studio, docente alla Facoltà di Design della Libera Università di Bolzano e Alice Corona, libera professionista e docente specializzata nell’elaborazione, visualizzazione e comunicazione dei dati.

I partecipanti, distribuiti su 10 gruppi di lavoro dalle competenze multidisciplinari e profili eterogenei, progettisti grafici, architetti, designer, coder, data analyst, hanno elaborato dieci proposte per restituire punti di vista, approfondimenti e informazioni sulla città a categorie diverse di cittadini.

La giuria, composta da Alice Corona, Matteo Moretti e Laura Bortoloni, ha valutato le proposte sulla base dell’originalità nell’uso dei dati, l’utilità per la comunità, coerenza formale con il tema trattato e il pubblico di riferimento, potenziale, scalabilità e sostenibilità futura.

Il primo premio è andato al progetto “Unirò”, proposto da Elena Giannini, Caterina Bernacchia, Linda Raffaeli, Chiara Carucci e Claudia Vagnoni, che hanno elaborato uno strumento visivo per gli studenti universitari composto di 5 mappe relative a diverse aree tematiche (sedi, trasporti, supermercati, centri culturali, tempo libero), in grado di visualizzare e mappare i principali servizi di interesse per questo gruppo di riferimento, costituendo una guida della città a misura di studente, per sviluppare il senso di appartenenza e partecipazione in relazione alla realtà che lo circonda.

“Rovigo a KM 0”, di Nicolò Ciaccia, Luca Cibotto e Daniele Gomiero, si è aggiudicato il secondo posto. Un progetto elaborato con l’obiettivo di far riscoprire agli abitanti del territorio le piccole realtà a km 0, promuovendo una mobilità sostenibile grazie a un sistema di manifesti per aiutare a raggiungere i negozi utilizzando mezzi pubblici, affiancati da un portale web dove consultare dati riguardanti l’inquinamento.

Al terzo posto il progetto “SILVIA: anagrafe del verde di Rovigo”, elaborato da Nicola Guidoboni, Lorenzo Marchionni, Giacomo Flaim, Andrea Benedetti e Beatrice Gobbo, che immagina la costruzione di un’anagrafe degli alberi urbani, pubblica, interattiva e partecipativa attraverso una piattaforma in grado di raccogliere gli open data delle aree verdi pubbliche, conteggiate per dimensione e tipologia, sia sfruttando i dati geografici esistenti, sia attraverso il coinvolgimento del cittadino che potrà caricare nel sistema fotografie delle singole piante, contribuendo a crearne o arricchirne il profilo.

La giuria, vista l’ottima qualità dei progetti, ha deciso di attribuire anche due menzioni di merito agli elaborati “Le fonti d’acqua nel Comune di Rovigo?” e  “Polllimy”, un servizio quest’ultimo in grado di informare sulla quantità e tipologia di polline prodotto quotidianamente dai diversi tipi di alberi presenti a Rovigo per agevolare la fruizione di parchi e viali alberati da parte della popolazione allergica.

Prima dell’annuncio dei vincitori i partecipanti sono stati inoltre intrattenuti da una conversazione sull’importanza di nuove competenze e nuovi profili nel mondo del design e della comunicazione visiva. Un dialogo tra Gianni Sinni, professore associato di Design della Comunicazione, e Francesco Musco, professore ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso l’Università Iuav di Venezia, moderati da Cinzia d’Emidio (IUAV).