Vaccino anti-Covid (immagine Shutterstock.com)

Oltre 4.700 le dosi somministrate, a Rovigo 617, quasi il 60% ai giovani trai i 20 e i 39 anni, ma è stata “recuperata” anche una quota di over 60

A circa venti giorni dall’inizio della campagna di vaccinazione nelle farmacie, sono già numeri importanti quelli raggiunti attraverso questo inedito canale: le farmacie che hanno effettivamente iniziato a vaccinare sono già diventate 132 in tutto il Veneto, mentre le dosi fino a oggi somministrate in farmacia nella nostra regione sono 4.716.

Interessanti anche i dati relativi alle fasce di utenza: il 59,3% degli utenti che ha scelto di vaccinarsi in farmacia ha tra i 20 e i 39 anni (per la precisione 1.307 dosi sono state somministrate ai 20-29enni, 1.494 ai 30-39enmi); seguono i 40-49enni (16,8%, 794 dosi) e i 50-59enni (13%, 615 dosi).

«Si tratta soprattutto di cittadini che non hanno trovato posto nelle liste delle aziende socio-sanitarie, o che grazie alle farmacie in molti casi hanno potuto anticipare almeno la prima dose, partendo così per le vacanze un po’ più protetti – sottolinea il dott. Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto – ma in queste settimane i farmacisti hanno “recuperato” anche una quota di over 60 facendo opera di convincimento: abbiamo somministrato 220 dosi ai 60-69enni (4,6%), 55 dosi ai 70-79enni e perfino 6 dosi ad altrettanti over 80».

Osservando i dati per provincia, al primo posto troviamo quella di Venezia con 1.922 somministrazioni in farmacia (di cui ben 1.766 in ULSS 3 Serenissima); a seguire Padova (1.204 in ULSS 6 Euganea) e Rovigo (617).
«Come preannunciato siamo partiti gradualmente e con alcune differenze abbastanza significative tra i diversi territori – spiega il presidente Bellon –, perché alcune aziende socio-sanitarie sono state più tempestive di altre nell’organizzare i corsi di abilitazione e la logistica, ma il numero di farmacie aderenti è cresciuto rapidamente e ormai siamo a regime: anzi mi aspetto che nelle prossime settimane altre farmacie si uniscano alla campagna, con numeri destinati dunque a crescere ulteriormente».

Dopo le difficoltà iniziali, ora c’è anche modo per analizzare i primi risultati raggiunti: «Il Veneto è stato tra le primissime regioni a partire con le vaccinazioni in farmacia – specifica Bellon –, attuando così un modello innovativo che ha consentito l’attivazione capillare nel territorio di oltre 130 micro-punti di vaccinazione, accanto agli hub gestiti dalle aziende socio-sanitarie. Un modello che i cittadini hanno dimostrato di apprezzare soprattutto per la facilità di accesso: niente portali o app, per prenotare semplicemente entrano nella farmacia sotto casa o telefonano. E i numeri limitati di utenti per ogni sessione (30 la settimana, ndr.) consentono di avere un approccio più familiare e sensibile sul piano umano, facendo sentire il cittadino di non essere semplicemente un numero. In ogni caso la somministrazione del vaccino in farmacia non ha dato nessun tipo di problema: abbiamo dimostrato che si può fare, con tanti vantaggi per i cittadini e in prospettiva anche per gli altri servizi e operatori sanitar, che abbiamo contribuito a sgravare di un po’ di lavoro».