Lo studio di Celluloid Junkie dà conferma della sicurezza sanitaria all’interno dei multiplex

Sempre più conferme danno prova della grande sicurezza garantita in questo delicato periodo dalle sale cinema, le quali si rivelano uno dei luoghi più sicuri per non incappare nel Covid-19: come dimostrato da Celluloid Junkie che ha pubblicato le risultanze di uno studio da cui emerge che non un singolo caso di Covid-19 in tutto il mondo può essere ricondotto a un cinema, multiplex o spazio pubblico adibito a cinema.

Come riporta l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema, sarebbero diversi gli studi che dimostrano che la sala è uno dei posti al chiuso a più basso rischio di potenziale contagio, ad esempio quello di UC Davis Health o dello Hermann-Rietschel-Instituts der Technischen Universität di Berlino, commissionato dall’associazione tedesca dell’esercizio HDF (“rispetto agli uffici dove si conversa parecchio, gli areosol inalati al cinema sono infinitamente minori, anche nel caso di un film di lunga durata”). Nessun luogo è al 100% sicuro, naturalmente, tuttavia al momento mancano casi di letteratura medica o studi pubblicati che riportino che un cinema sia stato vettore della trasmissione del virus. Robert Lahita del St. Joseph’s Health del New Jersey e del New York Medical College sottolinea che “al cinema si è sicuri al 95% (con il rispetto delle misure di prevenzione)”.

Come si legge sul sito nell’Anec: “A parte la Cina, il primo contagio noto che ha coinvolto un cinema è avvenuto al Dietrich Theater di Neu-Ulm nel Baden-Württemberg, dove a fine febbraio un 25enne poi risultato positivo è stato tra i primi casi registrati in Germania. Alla proiezione erano presenti 138 spettatori: nessuno dei suoi vicini di posto (tutti tracciati e monitorati) è risultato positivo. Stesso discorso a Singapore, dopo la visita in sala di uno spettatore a metà luglio, poi risultato positivo: la gestione del cinema ha immediatamente annullato i successivi spettacoli e attivato la procedura di sanificazione: nessun caso associato è stato riportato. In almeno un caso, nel Regno Unito, due dipendenti di un multiplex di Wallsend sono risultati positivi al covid: sono stati posti in quarantena e la rapida applicazione del protocollo sanitario ha consentito la prosecuzione dell’attività senza alcun nuovo caso, né tra il pubblico né tra i dipendenti. Analogo discorso in Canada, dove alla positività di alcuni membri dello staff (5 casi tra i 200 cinema oggetto di indagine) non ha fatto seguito alcuna trasmissione di contagio”.

Lo studio conclude affermando che sugli oltre 100 milioni di spettatori che sono andati al cinema in tutto il mondo dall’inizio della pandemia, non è stato tracciato alcun contagio ricollegabile a nessuna tipologia di sala.