
Il vicepresidente della IV commissione consiliare spiega i dettagli dei finanziamenti
La IV commissione consiliare ha approvato ieri i bandi per gli interventi nel settore della pesca e dell’acquacoltura cofinanziati dal Fondo europeo per la pesca. “Si tratta – spiega il vicepresidente della commissione Graziano Azzalin – di un’importante boccata di ossigeno per un settore che sta vivendo un momento di enormi difficoltà. I bandi, che per la prima volta sono aperti non solo agli enti pubblici ma anche ai privati, mettono a disposizione oltre un milione e 500mila euro per tre anni e sono suddivisi in tre ambiti distinti: pesca in acque interne, protezione e sviluppo fauna e flora acquatica e sviluppo di nuovi mercati”.
Il primo filone di contributi riguarda investimenti per la costruzione, l’estensione, il potenziamento e l’ammodernamento delle attrezzature per la pesca nelle acque interne, al fine di migliorare la sicurezza, le condizioni di lavoro, l’igiene e la qualità del prodotto, la salute umana o animale, o ridurre l’impatto negativo sull’ambiente. “I progetti che potranno essere finanziati – sottolinea Azzalin – vanno dall’ammodernamento delle banchine alla costruzione dei ripari per le imbarcazioni, dalle spese per nuove celle frigorifere e linee di congelamento mobili a quelle per la realizzazione di centri di consegna del pesce, dalla ristrutturazione delle barche, compresa la sostituzione del motore, a opere murarie ed impiantistiche. Per questa tipologia di interventi, gli operatore del settore in possesso di licenza professionale per le acque interne riceveranno un punteggio addirittura maggiore rispetto agli enti pubblici (3,5 punti contro 2), mentre punti aggiuntivi riguarderanno il miglioramento igienico e qualitativo del prodotto (2 punti), il miglioramento delle condizioni di lavoro e la sicurezza lavoratori (1,5) ed il mantenimento occupazionale (1)”.
Per quanto riguarda il secondo bando, gli interventi finanziati sono relativi all’installazione di elementi fissi o mobili destinati a preservare e sviluppare la fauna e la flora acquatiche in zone nelle quali l’attività di pesca è soggetta a disciplina regolamentata, al recupero degli habitat, con particolare riferimento alle zone di riproduzione e gli ambienti di cui finiscono le specie migratorie, alle misure di preservazione e miglioramento dell’ambiente per i siti facenti parte della rete ecologica europea rete “Natura 2000” se direttamente collegate alle attività di pesca, acquacoltura e vallicoltura. “In particolare – spiega ancora il vicepresidente della IV commissione consiliare – un occhio di riguardo sarà dato agli interventi che riguarderanno la tutela ed il ripopolamento della specie anguilla europea”.
Ultimo ma non ultimo, anzi primo per quanto riguarda le somme a disposizione, il bando per sviluppo di nuovi mercati. La misura si articola nelle seguenti tipologie di intervento: realizzazione di campagne di promozione; fornitura al mercato di specie eccedentarie o sottoutilizzate; attuazione di una politica di qualità dei prodotti; promozione dei prodotti ottenuti usando metodi che presentano un impatto ambientale ridotto; certificazione della qualità, compresa la creazione di etichette e la certificazione dei prodotti catturati o allevati con metodi di produzione rispettosi dell’ambiente; indagini finalizzate a migliorare l’immagine dei prodotti e del settore della pesca.
“Mi auguro – conclude Azzalin – che i nostri pescatori possano finalmente ottenere quanto è giusto assegnare loro in modo che possano essere competitivi sul mercato. Ultimamente, infatti, la nostra Regione ha trascurato questo aspetto che invece è di primaria importanza. Si pensi, fra l’altro che, dopo l’approvazione delle nuove norme europee, secondo uno studio di Veneto Agricoltura attraverso interviste fra gli operatori delle diverse marinerie venete, l’eliminazione dello strascico entro le tre miglia porterà gradualmente alla chiusura dei mercati ittici all’ingrosso di Caorle, Scardovari, Pila e Porto Viro”.