
Le riflessioni di Barcaro sulle affermazioni di Anna Paola Nezzo
Proponiamo le riflessioni Eraldo Barcaro, Veneto Stato, sulle dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Anna Paola Nezzo.
“Ho letto in questi giorni, un poco in ritardo lo ammetto, un’intervista rilasciata ad un quotidiano locale on line in data 29 luglio dall’Assessore Anna Paola Nezzo, che, virgolettato, affermava che “Rovigo purtroppo non essendo una città universitaria deve mettere il naso fuori dalle mura anche per organizzare una conferenza e ospitare docenti e studiosi “: ma allora il CUR e le locali sedi distaccate di Padova e Ferrara dove stanno?
I vari festeggiamenti per le lauree che spesso noto in centro città sono semplicemente fatte da dei burloni che festeggiano alla Umberto Bossi una laurea mai presa, oppure fanno parte di qualche compagnia teatrale chiamata dal Comune di Rovigo per fingere l’esistenza di un ateneo in realtà inesistente in città?
E poi penso e so per amicizia e conoscenza diretta che in Rovigo vi sono molte e molte persone preparate e all’altezza di tenere a livello anche molto elevato “conferenze”
Ma continua sempre virgolettato l’Assessore al Comune di Rovigo “ Vorrei creare dei comitati di laureati, lauree ovviamente di carattere umanistico, per delineare proposte fresche, nuove, per creare contatti anche con i loro docenti in altre città”, rafforzando ancora il concetto dell’inesistenza di una realtà universitaria nel Comune ove è Assessore, e discriminando in modo assurdo le lauree: perché solo umanistiche? Un laureato in Matematica, Fisica, Medicina, Geografia e/o in tutte le altre lauree cosiddette scientifiche, cosa è che non ha per fare e portare “cultura” in questa città? E perché no un diplomato? O una solamente un cittadino con il diploma di scuola Media Inferiore, o anche meno, vedendo che in Parlamento e in Senato a Roma ben vi stanno e vi votano le Leggi?
Mah : mistero! E che sia per questo che ci siamo lasciati sfuggire manifestazioni come La fiera delle parole, che l’anno scorso aveva visto in quel di Rovigo quasi 20.000 (ventimila) visitatori.
Probabilmente come scriveva Calvino “a volte mi sembra che un’epidemia pestilenziale abbia colpito l’umanità nella facoltà che più la caratterizza, cioè l’uso della parola” e non è un bene né tantomeno segno di democrazia esserne untori, accettando e facilitando “il conformismo e la sciatteria linguistica” (L. Galella), soprattutto ben sapendo di avere a disposizione terapie estremamente efficaci. Eraldo Barcaro