Approvato un ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio

Il no all’abolizione della Provincia è stato rimarcato questa mattina al Censer di Rovigo dai 31 interventi al consiglio provinciale straordinario aperto con un unico punto in discussione “Effetti dell’art. 15 del dl 138 del 13 agosto sulla soppressione delle province con meno di 300 mila abitanti o con estensione inferiore ai 3 mila km²”.
Oltre 300 in sala Rigolin fra parlamentari polesani, sindaci, assessori, sindacalisti, imprenditori, rappresentanti delle associazioni economiche e di categoria, segretari di partito e gente comune a motivare il proprio dissenso alla manovra varata dal governo e conclusione dei lavori con l’approvazione di un ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio.
“Identità, cultura, territorio, senso di appartenenza, storia, riscatto e futuro” sono risuonati negli interventi della presidente Tiziana Virgili, di Elios Andreini, degli assessori regionali Roberto Ciambetti e Isi Coppola, di don Carlo Marcello, del sindaco di Rovigo Bruno Piva, del segretario provinciale della Cgil Fulvio Dal Zio e di tutti i consiglieri provinciali succedutisi al microfono, fino al sottosegretario Luca Bellotti.
Alla fine dalla Lega al Pdl, dal Pd al Gruppo Misto è stato votato all’unanimità un ordine del giorno dove si chiede lo stralcio degli art. 14, 15 e 16; di trasferire nel codice delle autonomie locali la ristrutturazione dei livelli istituzionali; di demandare alle Regioni, in condivisione con gli enti locali, l’eventuale riorganizzazione; l’introduzione di norme che contrastino il proliferare dei vari organismi intercomunali: società, consorzi, agenzie, ecc. riconducendo ogni competenza e funzione alle assemblee elettive.