Per Barcaro dovrebbero essere eliminate tutte quante

Pubblichiamo l’intervento di Eraldo Barcaro, Coordinatore di Veneto Stato, sul tema del taglio delle Province previsto dalla manovra d’agosto

 

“Giovedì 25 agosto, giorno lavorativo, il Segretario Provinciale della Lega ha invitato tutti i Segretari dei vari partiti politici locali ad un’ampia discussione sul futuro della Provincia di Rovigo. (Consiglio Provinciale anche oggi venerdì 26 agosto di mattina, ma sempre giorno lavorativo: guardiamo chi c’era e chi non c’era!).
In qualità di Coordinatore Provinciale di Veneto Stato non sono stato invitato dal segretario Provinciale della Lega, probabilmente per pura dimenticanza, oppure per un problema solamente lessicale, essendo io Coordinatore e non Segretario Provinciale del mio Partito. Questo qui pro quo però mi ha sollevato da un impiccio nel quale mi sarei ritrovato rivolgendomi all’organizzatore dell’incontro. Avrei dovuto chiamarlo Consigliere Comunale, o Capogruppo al Consiglio Comunale di Rovigo; oppure Consigliere Provinciale oppure Capogruppo al Consiglio Provinciale; oppure ex Amministratore Unico Intermizoo; oppure Presidente Interporto; oppure Segretario Provinciale della Lega (partito di Governo)? Mah, tutto questo mi avrebbe veramente messo in serio imbarazzo.
Ma veniamo al dunque, a questo problematica: l’articolo 15 del DL 138 se applicato cosa comporterebbe? Beh, a essere chiaro e onesto anch’io sono contrario all’abolizione della Provincia di Rovigo in magra e scarna compagnia, ma questo perché sono nettamente favorevole all’abolizione di tutte, ripeto tutte le Provincie Italiane.
Il problema non è numerico sui residenti ( potremo usare l’escamotage di contare gli emigrati, le loro famiglie, gli oriundi e chi ne ha più ne metta) oppure di vastità del territorio (si potrebbe accorpare per esempio Cavarzere, che geograficamente è al sud dell’Adige e pertanto fa parte geograficamente della mesopotamia polesana): il problema sta radicato nella loro inutilità.
Ed è inutile parlare e discutere se sarebbe meglio essere incorporati da Verona, Padova, Venezia quando anche queste e soprattutto quelle di area metropolitana dovrebbero essere rapidamente cancellate. Non prendo neppure in considerazione ritenendola una boutade ferragostana la variazione di Regione.
E’ inutile parlare anche di storia Rodigino-Polesana per difendere la sopravvivenza dell’ente Provincia, quando sappiamo che la Provincia attuale è solamente una realtà amministrativa: le realtà geografiche, culturali, linguistiche e storiche, la memoria storica, che è parte del nostro presente e soprattutto deve far parte del nostro futuro, rimarrebbero in ogni caso radicate nel territorio che sarà sempre il Polesine e nei suoi abitanti, che saranno sempre Polesani. E tutto questo anche e soprattutto senza uffici e carrozzoni amministrativi. Stesso discorso vale per i piccoli Comuni, anche se potrebbero avere realtà storico.geografiche particolari.
Infine si nota il solito trucchetto italiano: tutto questo succederebbe, se mai dovesse accadere, non subito durante questa legislatura, ma dalle prossime: così si difende sempre il particolare: chi c’è, c’è; chi fora, fora; chi soto, soto.
Tutto da campagna elettorale, da slogan, da parole, da promesse, da polvere negli occhi: solo grandi imbalsamatori delle menti dei votanti. Sono problemi che noi Veneti dovremo imparare a gestire da soli, non più aspettando il nulla da Roma e i vari nulla osta sempre da Roma e che non arrivano mai! Eventualmente pensando a delle “Province” come Assemblee territoriali dei Sindaci e prettamente a costo zero.
Dobbiamo spezzare questa catena che lega le nostre caviglie a questa barchetta Italia che sta per affondare; noi Veneti non dobbiamo più essere i rematori di questa vetusta tarlata barchetta. Impariamo a riprenderci le nostre libertà e ricominciamo a vedere un nostro futuro completamente diverso, in un territorio tutto nostro ed indipendente. Allora si dimostreranno e saranno molto chiare le inutilità di tutte queste querelle, di tutti questi falsi problemi, portati in continuazione a galla solo per cercare di nascondere le crude e amare verità che sono celate nella stiva della barchetta Italia”.