
Il sindaco Chiarioni invita a pronunciarsi su temi di interesse collettivo
Occhiobello. Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sindaco di Occhiobello, Daniele Chiarioni, sul Referendum.
“Leggo che più di un esponente politico polesano ha dichiarato che non voterà, altri addirittura suggeriscono l’astensione alla consultazione referendaria del 12 e 13 giugno, altri ancora rendono note le proprie intenzioni di voto. Al di là della coscienza individuale e delle eventuali indicazioni di partito, credo che i rappresentanti istituzionali non dovrebbero mai invitare a non votare.
Il referendum è un’occasione di partecipazione, di espressione e di scelta, perché non coglierla? Chiedere di astenersi è come far credere che non serva andare a votare, insinuazione pericolosa – a prescindere dalla contingenza del voto di domenica e lunedì – che allontana l’elettore dalla possibilità di tradurre le proprie idee rispondendo a quesiti.
I temi di questo referendum ritengo siano di interesse collettivo nella misura in cui riguardano la salute di oggi e di domani (nucleare), un bene comune (servizi pubblici) e la democrazia paritaria di fronte alla legge (legittimo impedimento). La trasversalità delle posizioni politiche, anche a livello nazionale, sulla scelta del sì o del no, dimostra che la possibilità di delineare qualcosa di diverso non è né di destra né di sinistra.
Le parole del presidente Napolitano, nella loro immediatezza, racchiudono una grande forza: essere un elettore a cui è data la facoltà di abrogare o confermare una legge. Mi unisco al coro di molti altri sindaci italiani, invitando i cittadini a pronunciarsi in merito ai quattro quesiti referendari. Il ‘non voto’ non risolve, affossa nel disinteresse un’occasione di democrazia”.