Contestate all' azienda pratiche commerciali scorrette (Shutterstock)

Inflitte multe per 3 e 1,2 milioni – Nel mirino la reale disponibilità dei prodotti e le pratiche post vendita

L’Antitrust ha inflitto una multa di 3 milioni ad Unieuro e 1,2 milioni a Monclick per pratiche commerciali scorrette. È quanto emerge dal bollettino settimanale dell’AGCM emesso nel gennaio scorso.  L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) ha contestato alle due società l’omessa o ingannevole indicazione della disponibilità dei prodotti nella promozione delle vendite online, quando invece i beni prospettati come disponibili non risultavano fisicamente presenti nei magazzini delle società. A Monclick è stata contestata anche la mancata indicazione del fatto di operare in dropshipping unitamente alle inesatte informazioni diffuse nella sezione web “Chi siamo”, orientate a far ritenere ai consumatori che Monclick disponesse di propri magazzini, le modalità scorrette di gestione del processo di vendita online, con specifico riguardo all’immediato addebito di pagamento e/o al blocco del plafond al momento dell’ordine online e l’omessa/ingannevole prospettazione dei tempi di consegna dei prodotti acquistati online.

La seconda pratica scorretta contestata dall’Antitrust riguarda la fase successiva all’acquisto online ed in particolare la ritardata/mancata consegna dei prodotti venduti sui siti e già pagati dai consumatori, l’omissione di informazioni relative al tracking e allo stato di spedizione degli ordini, l’ostacolo all’esercizio dei diritti di recesso e/o rimborso dei consumatori e l’omessa/inadeguata fornitura del servizio di assistenza post-vendita.

Alle accuse le due società – che possono comunque rivolgersi al Tar contestando gli addebiti – avevano risposto con le proprie relazioni di ottemperanza nelle quali sostenevano, e provavano a dimostrare, di aver eliminato “completamente i profili di scorrettezza accertati”. Inoltre il 14 marzo 2022 le società sono state sentite in audizione. Tuttavia “alla luce di alcune segnalazioni pervenute all’Autorità” è emersa la prosecuzione delle “condotte illecite oggetto di censura da parte dell’Autorità”, orientate, secondo quanto stabilito dall’Antitrust nel provvedimento IP359 del 14 giugno 2022, “a diffondere informazioni ingannevoli sulle caratteristiche delle offerte commerciali, a gestire in modo scorretto il processo di vendita online e ad ostacolare i diritti di recesso e rimborso dei consumatori”.