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Registrato un calo di 109 imprese rispetto al 2019. Negli ultimi due anni in calo gli imprenditori cinesi, aumentano quelli romeni e albanesi

Riprende slancio e supera i livelli pre-pandemia la vitalità dell’imprenditoria immigrata nel territorio di Venezia, ma peggiora in provincia di Rovigo. Nel II trimestre 2021 le imprese condotte da stranieri nell’area veneziana sono 8.325 in crescita del +4,6% rispetto al II trimestre del 2019 (corrispondente al periodo pre-pandemia, con il quale si è preferito effettuare i confronti per non dare un’illusoria visione della congiuntura attuale). Situazione differente invece in Polesine, dove si registra un calo di 109 unità, ovvero il 4,7% in meno rispetto al 2019. È quanto risulta dalla fotografia scattata dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo sulla base delle imprese di stranieri iscritte al Registro delle Imprese al 30 giugno 2021, e che a partire dal 13 settembre promuove il percorso imprenditoriale e di auto impiego Futurae, per sostenere la creazione, lo sviluppo e il consolidamento dell’imprenditoria migrante e assicurare ai cittadini di paesi terzi la possibilità di dare il proprio contributo economico e sociale alla comunità ospitante con l’obiettivo di una crescita economica duratura.

Il progetto nato su iniziativa di Unioncamere e Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e realizzata sul territorio dalla Camera di Commercio tramite T2i Scarl, si sviluppa sul principio di integrazione socio-lavorativa degli immigrati e prevede attività di formazione e orientamento per acquisire competenze manageriali, assistenza alla predisposizione dei business plan e accompagnamento al credito. Il percorso di gruppo ha la durata di  56 ore (lezioni di 4 ore al giorno – mattino) , e sono previste anche 24 ore di consulenza individuale.       

Per partecipare è necessario iscriversi entro il 9 settembre scrivendo a sviluppoimpresa@t2i.it. Informazioni alla pagina https://www.dl.camcom.it/iniziative-immigrazione

Imprese straniere a Rovigo

Nel complesso a Rovigo le imprese straniere sono 2224, ovvero il 9,5% del totale di quelle attive sul territorio, il 26% di esse opera nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, il 22% nelle costruzioni e il 20% in attività manifatturiere. Rispetto al II trimestre 2019, a giugno 2021 aumenta il numero di imprese straniere nei settori dell’agricoltura (+23%) e trasporto e magazzinaggio (+10%), ma calano quelle delle costruzioni (-10%), attività finanziarie (-33%) e quelle artistiche e sportive (-12,8%). Per quanto riguarda la provenienza invece aumentano rispetto a due anni fa gli imprenditori che arrivano da Romania (+1%) e Albania (+4%), in calo dell’8% i cinesi.