
L’organismo della Consob chiamato in causa su adeguata informazione agli investitori e titoli azzerati
Cresce il numero dei ricorsi, aumentano le decisioni in favore dei risparmiatori, quasi raddoppia il volume dei risarcimenti. Sono questi alcuni dei dati principali del bilancio dell’attività dell’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) nel 2020, un anno che ha visto un ulteriore consolidamento del ruolo dell’Acf, l’organismo di risoluzione stragiudiziale delle controversie tra piccoli investitori e intermediari finanziari, operativo presso la Consob dal 2017. Un’assistenza gratuita e a cui si può accedere senza l’ausilio di un legale (anche se la gran parte dei risparmiatori preferisce servirsene). Le aree di maggiore criticità riscontrate nei rapporti tra risparmiatori ed intermediari sono state, anche nel 2020, quelle relative all’informativa messa a disposizione dei clienti all’atto dell’investimento e alle situazioni di illiquidità di titoli diffusamente collocati negli anni scorsi tra investitori retail, che hanno reso di fatto impossibile per molti risparmiatori dismettere le partecipazioni detenute, oltretutto spesso caratterizzate da un notevole decremento di valore rispetto all’investimento iniziale.
I ricorsi pervenuti
Andando ai numeri, sono 1.772 i ricorsi pervenuti l’anno scorso all’Arbitro (+5,6% rispetto ai 1.678 del 2019). Sale con ciò a 7.113 il numero complessivo dei ricorsi trasmessi dai risparmiatori nel primo quadriennio di attività che si è avviata nel 2017. Anche nel 2020 il Sud si è confermato come l’area di provenienza del maggior numero di ricorsi (42,8%), seguito dal Centro (32,4%) e dal Nord (24,8%). I ricorsi contengono richieste di risarcimenti che superano i 100 milioni di euro
In 4 anni richiesti 400 milioni di risarcimenti
Superiore ai 100 milioni di euro il valore complessivo dei risarcimenti richiesti nel 2020 con valori che oscillano tra i 94,66 e i 500.000 euro, che è il limite di competenza per valore dell’Acf. Ma quel che rileva è che il valore medio delle singole controversie è stato di poco inferiore ai 60.000 euro, in linea con quanto fatto registrare negli anni precedenti. A fine 2020 il valore complessivo dei risarcimenti richiesti nel quadriennio ha superato la soglia dei 400 milioni di euro.
Procedimenti conclusi in aumento (+13,2%) mentre raddoppiano risarcimenti
Nel 2020 sono stati conclusi 1.514 procedimenti con un incremento del 13,2% rispetto al 2019; un dato che porta a 5.267, le pronunce emesse dal 2017. Interessante osservare come il il 65% delle pronunce sia stato di accoglimento dei ricorsi (erano il 55% nel 2019). Quasi raddoppiato (+81,5%) il valore complessivo dei risarcimenti riconosciuti a favore dei risparmiatori: 28,5 milioni di euro nel 2020 a fronte dei 15,7 milioni di euro fatti registrare a consuntivo 2019.In tutto, dal 2017, sono stati riconosciuti risarcimenti per 84,4 milioni, con una media pro-capite pari a circa 40.000 euro.