
L’automazione dei processi assicurativi è ormai completa per incassi e pagamenti, resta bassa per i sinistri e l’emissione dei contratti
La digitalizzazione del settore assicurativo (insurtech, che poi significa polizze online) resta al palo e non appare ancora la strada da percorrere per la crescita del business degli agenti anche se questi ultimi non ne negano la rilevanza.
Si tratta di uno dei principali risultati della ricerca “Insurtech: consapevolezza, utilizzo e impatto sul business” condotta dal Centro Studi dell’Italian Insurtech Association (IIA) che, attraverso EMFgroup (società specializzata nella consulenza di marketing nel mercato dei servizi finanziari) ha intervistato agenti monomandatari e plurimandatari ma anche broker. Quello che emerge è che la digitalizzazione del business assicurativo avanza ma non è ancora cruciale per la maggior parte degli intermediari e le vendite on line restano molto limitate.
Processi automatizzati per incassi e pagamenti
Per cui, se l’automazione dei processi è ormai completa per incassi e pagamenti, resta bassa per i sinistri e l’emissione dei contratti. La propensione verso la digitalizzazione, considerata decisiva per la competitività del futuro, è alta ma allo stesso tempo la maggior parte degli agenti non vede la disintermediazione come una minaccia. Infatti, i numeri dicono che solo il 23% degli intervistati considera il proprio business a un livello avanzato di digitalizzazione, mentre per il 20% questo processo è oggi solo alle fasi iniziali, mentre la maggior parte degli intermediari intervistati dichiara di essere in stato di avanzamento nella applicazione del digital nel suo modello di business. D’altra parte, invece, lo stato di automazione dei processi, fra cui la gestione dei pagamenti e dei sinistri è avanzato nel 24% delle agenzie, solo agli inizi nel 17% dei casi.
Ancora pochi gli intermediari che vendono le polizze attraverso i canali digitali ma l’evoluzione digitale del business, per il 79%, sarà decisiva per restare competitivi.