
Una settimana di agricoltura polesana per una studiosa del Krei
Aziende di Coldiretti Rovigo sotto la lente d’ingrandimento (e dentro gli obiettivi dei telefonini) della Corea del sud. Si è appena conclusa la settimana italiana di Jeong Eun Mee, ricercatrice del Krei (Korean rural economic institute), l’Istituto coreano di ricerca in economia agraria, che è arrivata proprio in Polesine, per conoscere l’organizzazione di Coldiretti e rapportarsi con l’agricoltura nostrana.
«Il prodotto agricolo coreano è schiacciato dalla globalizzazione delle merci – ha fatto sapere Jeong Eun Mee attraverso l’interprete – Ora vogliamo puntare su prodotti Ogm-free, biologico e gestione diretta della vendita. I nostri consumatori vogliono spendere bene i soldi e acquistare qualità. Stiamo studiando le agricoltura europee – ha concluso – e pensiamo di cogliere stimoli e modelli specialmente dall’agricoltura italiana, che è molto forte, ricca e variegata».
Con queste premesse era naturale l’incontro con Coldiretti, organizzazione che ha fatto una bandiera della difesa del prodotto “made in Italy”: il direttore Adriano Toffoli, il vicedirettore Romeo Boaretto e la responsabile di Campagna amica Lorenza Bellettato hanno accompagnato la ricercatrice in un excursus storico sulle origini e l’attività della Coldiretti polesana e nazionale, fino agli ultimi progetti, la “filiera agricola tutta italiana” e la certificazione delle aziende all’interno della fondazione Campagna amica. Jeong Eun Mee ha sottolineato l’indipendenza politica dell’organizzazione agricola come fatto nuovo.
Il 4 novembre scorso, poi, la studiosa del Krei è stata accompagnata in due aziende agricole certificate “punto Campagna amica”. Grande stupore all’arrivo a Lusia, alla sede dell’azienda orticola di Cecilia Barison, nello scoprire che una donna è titolare d’impresa, quando in Corea l’imprenditorialità è tutta al maschile e le donne sono solo braccianti. Barison, forte dell’esperienza di vendita diretta nei mercati, ha travolto l’ospite con una quantità di verdure fresche e vasetti di confetture e sughi dai profumi golosi.
Jeong Eun Mee non ha resistito prima alla tentazione di scattare foto e poi a quella di portarsi a casa alcune borse di “sapore d’Italia”. Infine, verso sera, visita all’azienda zootecnica di Domenico Zanotto, a Rovigo, dove la studiosa si è scatenata con l’obiettivo del telefonino per immortalare le mucche e, soprattutto, il tipo di foraggio che veniva loro distribuito.
Prima di rientrare in Corea, la ricercatrice si è fermata a Bologna per visitare il Centro agroalimentare della città, la sede del consorzio ortofrutticolo Agribologna ed un mercato di Slow food.