
Brusco commenta i dati dell’impiego nelle aziende provinciali
Il primo ciclo di incontri relativi al progetto “Insieme perché lo sviluppo crei occupazione” si è concluso mercoledì 26 ottobre presso il centro per l’impiego di Badia Polesine.
Il progetto, che favorisce il più generale dibattito aperto in provincia sulle prospettive ed il modello di sviluppo dell’economia e del territorio, si sostanzia nella costituzione di tavoli territoriali decentrati nel territorio provinciale, in corrispondenza dei tre centri per l’impiego (Adria, Rovigo, Badia Polesine), col compito di monitorare costantemente le dinamiche occupazionali degli specifici territori e fronteggiare, laddove sorgessero, crisi aziendali.
I primi tre incontri (26 settembre Rovigo, 5 ottobre Adria e 26 ottobre Badia Polesine) a cui hanno partecipato la Presidente Tiziana Virgili e l’assessore Guglielmo Brusco sono stati un’occasione per mettere a fuoco, insieme ai Comuni e a tutti gli attori del mondo del lavoro (Camera di Commercio, Consvipo, organizzazioni sindacali) le dinamiche economico-occupazionali che caratterizzano i territori dei Comuni della Provincia di Rovigo, ma anche per lanciare uno strumento di dialogo territoriale che possa concorrere a sviluppare ulteriori livelli di discussione e ad individuare possibili filoni produttivi per il sistema economico provinciale.
Sottolinea l’assessore Brusco come “i dati statistici forniti dall’osservatorio del mercato del lavoro, in particolare, hanno messo in evidenza come il tasso di disoccupazione (fonte Istat) nella nostra Provincia (5,9%), pur essendo preoccupante, sia in linea con quello regionale (5,8%) e più basso rispetto a quello nazionale (8,4%). I dati più preoccupanti riguardano la disoccupazione femminile e giovanile, contro la quale, almeno per i casi più gravi la Provincia ha attivato borse lavoro anche con proprie risorse”. I dati disponibili sulle crisi aziendali continuano a confermare il trend di riduzione dei nuovi ingressi di aziende in stato di crisi, nonché delle ore autorizzate di cassa integrazione.
Più precisamente fa notare l’assessore: una crescita della Cigo tra gli anni 2008 e 2009 (da 365.032 a 2.794.185 ore) e il successivo continuo ridimensionamento negli anni 2010 (2.241.038) e 2011 (1.683.856 – primi 9 mesi); il decollo della Cigs nel 2009 (2.520.597 ore) con il massimo picco raggiunto nel 2010 ( 6.973.511 ore); la forte riduzione delle ore di Cigs nel 2011 (nel periodo gennaio-settembre 2011 sono state autorizzate n.1.378.092 ore rispetto a n.4.951.498 ore dello stesso periodo del 2010); il grande rilievo del ricorso alla Cig negli anni 2009 (1.058.459 ore) e 2010 (3.139.158 ore), seguito da una riduzione nel periodo gennaio-settembre 2011 (1.330.226 ore). A questi segnali positivi continua a contrapporsi la crescita dei licenziamenti collettivi, che rappresentano l’epilogo delle crisi aziendali già in essere, con i conseguenti flussi di iscrizione di lavoratori in lista di mobilità. Si osserva inoltre anche una ripresa dei licenziamenti individuali.
Brusco spiega come “i comparti del manifatturiero e delle costruzioni sono stati quelli maggiormente interessati dalle crisi aziendali e dalle riduzioni degli organici nella nostra provincia. Ed è proprio per il settore delle costruzioni che la provincia sta esaminando, dopo un incontro a Bruxelles e il coinvolgimento della Regione e del Ministero del Lavoro, la possibilità di progettare delle misure volte a reintegrare i lavoratori in esubero nel mercato del lavoro attraverso lo strumento del Feg (Fondo Europeo di Globalizzazione)”.
I prossimi incontri del progetto, previsti con cadenza quadrimestrale, si terranno indicativamente nel prossimo mese di febbraio 2012.