Intervento in risposta al sindaco di Rovigo Bruno Piva

Non è tardata ad arrivare la risposta dell’assessore di Occhiobello Davide Diegoli circa le dichiarazioni del sindaco rodigino.
“Le reciproche prove muscolari sulla pelle dell’AS2 mi sembra non portino da nessuna parte, ma rischiano concretamente di arrecare danni a un’azienda che ha invece bisogno di stabilizzare quanto prima il proprio assetto istituzionale, nonché di accreditarsi per il suo ruolo statutario di produzione di beni e servizi strumentali verso tutte le amministrazioni pubbliche, indipendentemente che esse siano temporaneamente guidate dal centrosinistra o dal centrodestra.
Il sindaco Piva ci ricorda che AS2 nasce per decisione del comune di Rovigo e che lo stesso comune a oggi è l’azionista largamente prevalente. Discende da ciò un diritto soprannaturale a esprimere automaticamente la presidenza dell’azienda? Non credo. Si può ignorare l’appello del socio più rappresentativo richiudendosi in una torre d’avorio, esponendo l’azienda a contraccolpi e perdita di appeal? Non credo.
Sono stato nominato presidente di AS2 quasi un mese fa, con modalità note ai più. Ho accettato la nomina e ho rassegnato le dimissioni da consigliere comunale per rimuovere eventuali situazioni di incompatibilità. Da alcune settimane mi rapporto con i responsabili operativi di AS2 per affrontare le problematiche di consolidamento di una società che già apprezzavo e delle cui prospettive di sviluppo sono più che convinto.
La giunta comunale, di cui faccio parte, ritiene come prioritaria la buona gestione del proprio ente: ciò è possibile anche grazie al lavoro effettuato da As2. L’interesse del comune di Occhiobello è che l’azienda operi nel pieno delle sue possibilità, indipendentemente dal ruolo da me ricoperto in azienda, lasciando ad altri il problema di soddisfare le promesse elettorali.
Per tutte queste considerazioni, saluto favorevolmente la notizia dell’accettazione della nomina da parte degli altri componenti del consiglio di amministrazione, fatto indispensabile per il superamento della deleteria situazione d’impasse che si era creata. Non avendo posizioni di rendita personale da difendere, se può essere utile a favorire migliori condizioni di serenità aziendale e al dispiegarsi di proficui rapporti tra i soci, esiste la mia disponibilità a fare il passo indietro che mi è stato richiesto”.