
Presentate le linee programmatiche di Confartigianato Rovigo
Confartigianato Rovigo ha presentato le proprie linee programmatiche.
Presenti all’incontro con la stampa il presidente Marco Marcello, che ha illustrato i dieci punti che l’associazione intende sviluppare per la propria attività nei prossimi anni; il vice presidente Marco Campion, che ha sottolineato come sia necessario incrementare l’accessibilità al credito, incentivare l’infrastrutturazione e investire sula formazione anche in vista del passaggio generazionale; il segretario provinciale Antonello Sartori che ha evidenziato come il metodo di lavoro della nuova dirigenza sia “concentrato sui problemi reali delle imprese, specialmente delle piccole che rappresentano il 95 per cento della realtà polesana”.
I tre hanno auspicato una riduzione del numero dei Comuni in Polesine grazie all’accorpamento di più realtà, mentre, per quanto riguarda la Provincia, Sartori ha evidenziato come l’associazione sia “favorevole al taglio delle spese superflue, anche se il timore è quello che eliminando la Provincia si perda anche un punto di riferimento per i cittadini”.
Per quanto riguarda il Consvipo, Sartori si augura che la discussione, oggi sul piano meramente politico, sia allargata anche alle associazioni di categoria. “Ci dispiace non essere stati interpellati sulla faccenda. Il Consvipo dev’essere rivista come un’agenzia per lo sviluppo assieme alle associazioni interessate”.
Gli Obiettivi di Confartigianato Rovigo Dopo oltre 65 anni di esperienza la Confartigianato Rovigo rappresenta circa 1.800 piccole e medie imprese polesane in tutti gli organismi dove si tutelano gli interessi della categoria. Al fine di salvaguardare gli interessi dei propri associati, intesi questi sia come singoli imprenditori sia come categoria, la Confartigianato Rovigo intende continuare anche per il futuro a svolgere la propria attività, come previsto nello Statuto Sociale, e precisamente:
• promuovere iniziative a favore delle imprese artigiane e Pmi e sostenerne le istanze;
• rappresentare gli associati nelle relazioni con le istituzioni pubbliche nonché tutte le forze sociali per la difesa e l’affermazione dell’artigianato;
• tutelare in ogni campo (sindacale, tributario, economico, commerciale, previdenziale, legale, culturale, artistico, sanitario, ecc.) gli interessi degli associati.
Le linee di intervento Confartigianato Rovigo intende sviluppare la propria attività nei prossimi anni, principalmente in 10 ambiti di intervento. Tale “decalogo” interpreta le principali esigenze del mondo della piccola impresa, priorità ritenute essenziali per sostenere le aziende nel loro sforzo di uscita dalla crisi e per favorire uno sviluppo futuro.
1. INFRASTRUTTURE
La situazione delle infrastrutture in Polesine è da sempre una nota dolente per la sua carenza, ma ora è il momento di spingere i progetti fondamentali. Sul completamento della Valdastico Sud, la Autostrada Nogara-Mare, la Romea commerciale, la terza corsia della A13, Confartigianato Rovigo ritiene che le opere rivestano un’importanza primaria per lo sviluppo, non solo del territorio polesano, ma del Veneto. Anche in questo settore è diventato irrinunciabile all’introduzione di innovazione tecnologica, per questo è opportuno parlare di Mobilità elettrica, in quanto è una promettente soluzione al problema della mobilità urbana per il contenimento delle emissioni. Confartigianato Rovigo ha intenzione di realizzare un progetto che veda il coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali per la diffusione (tramite agevolazioni) della mobilità elettrica e della rete dei punti di ricarica. Banda larga: la connessione è carente e ci pone in svantaggio nella competizione internazionale.
2. SERVIZIO CREDITO – CO.FID.I. POLESINE
La crisi ha acuito il problema del credito per le imprese artigiane e le PMI e concentrato su di esso gli interventi pubblici di sostegno. Nella loro azione, tutti i soggetti pubblici hanno individuato nelle garanzie lo strumento più efficace per le imprese, e quindi la strategia è stata focalizzata sul ruolo e l’efficacia dei Confidi quali strumenti di trasmissione dei provvedimenti per la loro prossimità all’impresa e la capillarità territoriale. Si è così attivato un circuito virtuoso tra regioni, banche, enti locali, in una complementarietà tra i diversi interventi che ha evitato sovrapposizioni e inefficienze. Ora, vanno sostenute le imprese nello sforzo per riagganciare la ripresa. Il servizio “Credito” della Confartigianato Rovigo ha avuto in questi ultimi tre anni un notevole incremento di operatività, grazie all’attività svolta dalla Co.Fid.I. Polesine, o stesso svolge due attività primarie: quella di concessione della garanzia collettiva e quella di consulenza alle imprese nella scelta delle linee di credito più vantaggiose. In questi ultimi tre anni, i soci della Cofidi Polesine hanno superato quota 3.000 e nell’ultimo anno sono state deliberate oltre 1.000 pratiche e nel 2010 sono stati erogati circa 90 milioni di finanziamenti alle imprese associate.
3. CONSULENZA AMBIENTALE E DI SICUREZZA DEL LAVORO
Sull’Ambiente, è opportuno prendere in considerazione alcune tematiche: Sistri e contributo annuale: a sistema non ancora attivato, si propone che quanto versato venga restituito o “compensato” negli anni futuri; analisi chimiche dei rifiuti la normativa non è chiara e si chiede una norma più trasparente, soprattutto in edilizia. Per quanto concerne la Sicurezza, per la valutazione del rischio dello stress lavoro/correlato si propone, se non la sua eliminazione, almeno che nelle aziende fino a 10 dipendenti la situazione venga fortemente ridimensionata. Il Servizio Sicurezza & Ambiente della Confartigianato Rovigo, realizzato attraverso la società partecipata FAIV, vuole rappresentare un preciso punto di riferimento ed assistenza per le imprese artigiane coinvolte nell’adeguamento alle disposizioni di legge vigenti, fornendo una prima consulenza alle imprese associate sulle normative italiane e comunitarie.
4. SCUOLA
Confartigianato Rovigo è da sempre convinta della necessità di avvicinare quanto più possibile scuola e lavoro, per questo ha accolto con favore la nuova legge dell’apprendistato. Portare gli studenti “dentro” l’azienda per mostrare loro quante e quali sono ancora le possibilità occupazionali e professionali che offre il mondo dell’artigianato non è facile eppure, grazie ai tanti progetti di alternanza scuola-lavoro, ai tirocini e stage, negli anni questo contatto è stato favorito. Le aziende chiedono che i loro sforzi e valori didattici siano maggiormente riconosciuti, magari con la presenza di Confartigianato nei tavoli regionali/nazionali che confezionano i piani di studio degli istituti superiori e nelle commissioni d’esame, con sgravi fiscali sulle ore di stage, e il sostegno istituzionale ad altri percorsi scolastici che offrano prospettive occupazionali (in indirizzi come legno, vetro, pietra, edilizia).
5. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
A fronte della continua necessità di aggiornarsi alle normative o alle dinamiche del mercato, Confartigianato Rovigo ha sempre investito e creduto nel valore della formazione dell’artigiano. Ma molto si potrebbe ancora fare per favorirla. Per esempio, premiando, attraverso un organismo ad hoc, le aziende che investono in formazione e ricerca; incentivando la formazione obbligatoria con modalità on line; prevedendo servizi a supporto della formazione (con sostegni alle famiglie i cui membri siano in essa impegnati, formazione personalizzata on line, piccola assistenza legale all’imprenditore o al dipendente e che possa essere connotata come formazione).
6. SCUOLA DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI
Confartigianato Rovigo intende promuovere un offerta formativa rivolta agli imprenditori per chi voglia arricchire le proprie conoscenze anche nell’eventuale prospettiva di un proprio impegno civile anche nell’ambito dell’attività sindacale di rappresentanza all’interno dell’Associazione oppure nelle Amministrazioni locali. Un modo, questo, per essere sempre più artefici del benessere generale, agendo nei luoghi – politica, istituzioni, società civile, cultura – dove si formano le scelte per i cittadini e per le imprese. Per questo motivo si vuole avviare una Scuola di Formazione per Dirigenti.
7. TURISMO
Le politiche di sviluppo turistico devono puntare a “intercettare” i grandi flussi turistici del Veneto sviluppando anche un “prodotto polesano” appetibile e innovativo. Secondo Confartigianato Rovigo, per raggiungere questi obiettivi occorre: mettere in rete gli “attrattori” creando pacchetti integrati; investire nella promozione di un territorio che unisce storia, cultura, natura; incentivare (economicamente o con sgravi fiscali) l’imprenditoria di settore per rinnovare e riqualificare le strutture; entrare in una rete regionale che esprima politiche di coordinamento e collaborazione con le province limitrofe e le loro istituzioni.
8. FISCO
Quello del fisco è uno dei temi su cui Confartigianato è da sempre particolarmente attenta, soprattutto con l’intento di rendere meno complicato e faticoso l’espletamento di quanto richiesto dall’Erario. È il caso dei controlli e degli accertamenti che arrivano sempre in fase di chiusura bilanci o dichiarazione dei redditi, o che nei casi di regimi “semplificati” richiedono di costruire situazioni a posteriori, quando basterebbe programmare meglio il calendario. Rimane anche aperta l’annosa questione degli Studi di Settore che, nonostante ritocchi e sistemazioni “in corsa”, come meccanismo si basa sempre su dati presunti. L’attività delle imprese, e soprattutto di quelle artigiane, non può essere standardizzata: servono maggiore attenzione e la ricerca di una maggiore equità.
9. LAVORO E WELFARE
I dati recenti su sospensioni e cassa integrazione in deroga dimostrano che la crisi morde ancora. Il sistema delle relazioni sindacali può costituire uno strumento per la promozione della crescita delle imprese? Sì, se si mantengono i due livelli di contrattazione (nazionale e regionale); se si persegue la valorizzazione della bilateralità come caratteristica peculiare del comparto artigiano (vedi l’esperienza veneta dell’EBAV); e se si incentiva la formazione continua dei lavoratori. Bisogna anche ridare slancio al sistema della previdenza complementare nel comparto artigiano.
10. BUROCRAZIA
Nel Veneto, l’espletamento dei vari adempimenti amministrativi costa ogni anno, limitandoci alle aziende con dipendenti, 3 milioni di euro in più rispetto alla media nazionale (13.262 euro pro capite contro 12.472). E non è più pensabile che, in media, un imprenditore italiano debba impiegare ben 285 ore (ovvero 36 giorni lavorativi) nel disbrigo di oneri burocratici, il 43% in più rispetto alla media Ocse. Senza contare i relativi costi. Fonte di quotidiani grattacapi per ogni imprenditore, la burocrazia rappresenta il più amaro dei paradossi: non più lo Stato al servizio del cittadino, ma l’esatto contrario, con adempimenti tanto farraginosi quanto inutili (pure a livello locale). Metodo di lavoro Il nostro modello di lavoro sarà quello di porre al centro del nostro sistema l’impresa artigiana, la piccola impresa e l’uomo imprenditore. Può sembrare un concetto banale, ma non lo è assolutamente: esso sta a significare che in ogni nostra attività noi partiamo dai bisogni reali dell’impresa.
La nostra Associazione ha sviluppato, e deve continuare a sviluppare, una proposta sindacale e di servizio strutturata e diversificata che sia in grado di soddisfare le esigenze di quel fitto reticolo d’imprenditoria artigiana, pilastro dell’economia del territorio, e di supportarne adeguatamente lo sviluppo. Oggi infatti il nostro supporto deve essere totale, a 360°, anche e soprattutto perché le imprese non chiedono più i servizi tradizionali, ma soprattutto quelli innovativi che richiedono un aggiornamento professionale sempre maggiore.
Come si può notare le sfide sono tante però l’obiettivo è, in tutti noi, ben presente ed è quello di un nuovo patto, anzi un patto che non è mai stato fatto tra imprenditorialità personali, politica ed istituzioni per dare cittadinanza piena a questa categoria, a questa dimensione di impresa per cambiare: la scuola, la formazione, il lavoro, le condizioni di accesso ai servizi, il credito, l’innovazione, per dare una solida base di garanzia e di sviluppo adatte a ripagare chi, come l’imprenditore, rischia quotidianamente tutto se stesso.