Nuove possibilità per le aziende venete grazie ad un accordo integrativo pilota

“Il contratto di lavoro intermittente: nuova opportunità per i contoterzisti in agricoltura” questo è il tema trattato recentemente presso Unindustria Rovigo con i soci della Sezione Agromeccanici ed Affini.
Clemente Ballarini di Verona, direttore della locale Apima nonché componente della Commissione sindacale di Unima, ha illustrato ai presenti l’assoluta novità della regolamentazione del lavoro a chiamata che è stata possibile attuare dopo la costituzione dell’E.B.A.C.A.V. – Ente Bilaterale per le Attività di Contoterzismo in Agricoltura del Veneto. Costituitosi alla fine di gennaio, l’Ente Bilaterale, in forza della delega attribuitagli dal contratto integrativo regionale, ha disciplinato le modalità di accesso al cosiddetto “lavoro a chiamata”, non regolamentato dal contratto nazionale, ampliando significativamente le possibilità di usufruirne da parte delle aziende agromeccaniche.
E’ questo un passaggio crociale ed un evento atteso da tempo dal comparto, come spiega Alfredo Zanirato presidente della Sezione Agromeccanici di Unindustria Rovigo: “si trattava di adeguare le modalità di svolgimento della prestazione lavorativa alle esigenze di flessibilità tipiche del nostro settore – sottolinea – offrendo, tramite il lavoro intermittente, uno strumento appropriato per i lavoratori che intendono integrare il proprio reddito nel settore del contoterzismo in agricoltura, garantendone lo svolgimento all’interno di un contesto di legalità”.
La principale novità dell’accordo, siglato d’intesa con le organizzazioni sindacali regionali della Fai Cisl e Uila Uil, riguarda l’estensione dell’arco temporale in cui è possibile attivare il lavoro intermittente.
“Grazie alla contrattazione territoriale si è riusciti – interviene Clemente Ballarini – ad andare oltre le previsioni della legislazione nazionale rendendo possibile il ricorso a tale forme di lavoro per tutto il periodo in cui si concentrano le lavorazioni del nostro settore”.
In sostanza si applica a tutte le lavorazioni meccanico-agricole nonché alle operazioni di raccolta e lavorazione dei prodotti colturali da svolgersi nel periodo 1 marzo – 15 novembre.
L’Ente bilaterale manterrà ruolo di vigilanza su questo istituto contrattuale in quanto l’assunzione del lavoratore deve essere preceduta dal rilascio di un parere di conformità da parte dell’Ente stesso e le aziende dovranno essere in regola con i versamenti contributivi previsti dalle norme contrattuali. Come rimarca il presidente Zanirato l’obiettivo è duplice: “da un lato dare la possibilità alle aziende di assumere dipendenti garantendo la flessibilità necessaria date alle peculiarità del settore e, dall’altro, contrastare il lavoro nero e l’inadempienza delle norme di sicurezza, dal momento che per poterlo applicare le aziende devono essere in regola con quanto previsto dal DL 81/2009 in materia di sicurezza, problema molto sentito in agricoltura”.
Un messaggio è giunto anche dal Luca Bellucco nella sua qualità di vice-presidente della Federazione delle Imprese di Meccanizzazione del Veneto – che ha sottolineato che “nulla sarebbe stato possibile se non ci fossero state relazioni sindacali condotte con senso di responsabilità, comprensione delle dinamiche del settore e delle peculiarità del territorio. Grande merito va quindi dato alle organizzazioni sindacali regionali coinvolte che hanno agito andando oltre le contrapposizioni ideologiche sulle quali spesso in passato si è rischiato di arroccarsi”