Azzalin: “Fondamentale l’approvazione dell’odg sul tavolo locale”

Fra i sì (35 voti a favore, 4 contrari e 9 astenuti) che hanno sostenuto la modifica all’articolo 30 della legge 36/’97 “Norme per l’istituzione del Parco regionale del Delta del Po”, anche quello del consigliere regionale Graziano Azzalin, dopo l’approvazione dell’ordine del giorno con il quale il presidente Zaia e la Giunta si impegnano “a istituire un tavolo locale, tra Enel SpA, istituzioni, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali ed il numero più alto possibile di portatori d’interesse qualificati, che proceda ad una eventuale revisione e/o integrazione di quello sottoscritto tra la Regione e l’Enel il 20/3/2010; “ad impegnare l’Enel SpA all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili sul mercato e dei sistemi di cattura e stoccaggio geologico del biossido di carbonio; a concordare e redigere un programma di caratterizzazione preventiva della materia prima al fine di verificare il contenuto di metalli pesanti nel carbone per la fornitura di partite di produzione con i contenuti minimi possibili degli stessi elementi, per ottenere un abbassamento ulteriore dei livelli rispetto a quelli stabiliti dalla normativa; a stabilire ulteriori e specifici interventi per la tutela del territorio delle sue specificità socio-economiche e della salute dei cittadini, di contribuire a salvaguardare le attuali attività economiche, produttive ed occupazionali ad esse connesse, nonché a creare ulteriori occasioni di lavoro per i settori delle Pmi, dell’agricoltura, della pesca e del turismo e altri interventi di sviluppo economico e sociale in linea con gli indirizzi programmatori individuati dalle amministrazioni stesse”.
Questa la dichiarazione di voto del consigliere polesano:
La maggioranza ha rifiutato qualsiasi emendamento migliorativo, per paura. Questo è apparso chiaro dalle parole del consigliere Cortellazzo (“Nel dubbio, meglio dire di no”), del capogruppo della Lega Caner (“Ci hanno detto che gli emendamenti rischiavano di far partire daccapo la procedura VIA”), del consigliere Laroni (“Chi potrebbe essere contro al rispetto delle normative europee?) e da quelle del consigliere Corazzari (L’emendamento Pd su un piano concettuale è condivisibile: tutti abbiamo a cuore la tutela dell’ambiente, ma è da bocciare perché alla luce di un confronto coi tecnici – a loro dire – avrebbe rischiato di indebolire la norma e aggravato il procedimento VIA”).
Argomentazioni riprese dallo stesso Zaia oggi. In sostanza si è affermato,anche dai banchi della Giunta, che quanto proposto risolve tutte le questioni legislative e amministrative e che non si poteva toccare l’articolato sennò si comprometteva l’iter procedurale. E’ ovvio che quanto affermato è opinabile proprio sotto il profilo giuridico, come la tribolata e tormentata storia della riconversione dimostra. Tant’è che, secondo noi, tali seppur legittime preoccupazioni non corrispondono al vero.
L’emendamento proposto dal Pd integrava la proposta della Giunta, aumentando le garanzie per l’ambiente e la tutela della salute dei cittadini. A questo punto, però, non vogliamo essere additati come chi crea problemi, perché il Pd sta dimostrando in concreto la propria responsabilità.
Il problema non è “centrale sì – centrale no”, ma essere preoccupati, di fronte a un ulteriore sforzo per la riconversione a carbone , di dare nel contempo una risposta forte anche ai problemi occupazionali e di tutela dell’ambiente e contribuire al rilancio economico dell’area polesana. Ecco perché ritengo un passaggio fondamentale l’approvazione dell’ordine del giorno di cui sono stato primo firmatario. Per me non è una decisione facile.
Bisogna sapere che la centrale, comunque, rimarrebbe. A olio combustibile, visto che da due anni Enel ha ricevuto la possibilità di farla funzionare. Personalmente, quindi, ritengo di votare positivamente la proposta di modifica avanzata dalla Giunta, senza tuttavia rinunciare alla possibilità di stabilire comunque maggiori garanzie e tutele, che si possono definire anche senza intervenire nel testo legislativo, con un apposito protocollo tra le parti che sia integrativo di quello esistente.
E l’ordine del giorno approvato per nulla rituale, per me che in quel territorio ci sono nato e ci tornerò, è molto importante. Perché a quel punto sarà possibile non occuparsi della vicenda una volta per tutte come questa maggioranza sembra intenzionata a fare approvando la modifica della legge, bensì tener quotidianamente alta l’attenzione ed il fiato sul collo di Enel, che dovrà mettere nero su bianco quanto si è, a parole, impegnata a fare. Tra l’altro, in questo modo si andrebbe a colmare una grave lacuna nei rapporti con il territorio, sottoscrivendo un apposito protocollo d’intesa con gli enti locali e i portatori d’interesse per la costruzione e la gestione della centrale.
Ritengo che Enel debba dare corso coerentemente delle proprie reali intenzioni. Quanto sinora espresso, seppur da persone e dirigenti autorevoli, non ci basta: come questa Regione si appresta a modificare una propria legge, Enel deve assumere degli impegni prescrittivi unilaterali e lavorare con gli enti e le espressioni del territorio secondo un apposito protocollo locale. Io credo che quel percorso politico auspicato, nella seduta scorsa del consiglio, dal capogruppo del Pdl Dario Bond, che si dovrebbe aprire proprio oggi in consiglio regionale, assumendosi ognuno le proprie responsabilità ad iniziare da chi rappresenta la nostra Regione, si possa concretizzare proprio con l’avvio di questo tavolo locale che possa coinvolgere attivamente i vari soggetti del territorio. Proprio quel tavolo che Enel ha sempre cercato di evitare e che Galan, di fatto, non ha mai condiviso, non so se per protagonismo (vista la scadenza elettorale) o per convinzione politica.
Di una cosa sono però certo: si commetterebbe un grave errore di prospettiva, se non si perseguisse la strada del coinvolgimento sostanziale degli attori locali strada. Può essere faticoso, ma lo ritengo necessario e imprescindibile per il prosieguo dell’iter che non è e non può essere solo di carattere formale.