
Approvata legge per riconversione a carbone pulito della Centrale di Porto Tolle
“La partita si è chiusa positivamente e l’obiettivo primario è stato raggiunto: ora ci sono le premesse per salvaguardare i posti di lavoro e lo sviluppo del Polesine, e questo è quanto di meglio potevamo sperare come rappresentanti dei veneti”. Così il consigliere regionale della Lega Nord Cristiano Corazzari, il quale esprime soddisfazione per l’approvazione in aula del provvedimento che autorizza la riconversione a carbone pulito della centrale di Porto Tolle.
“La Regione ha fatto la propria parte modificando l’art. 30 della legge del parco e rendendo così possibile il riavvio dell’iter per la ambientalizzazione della centrale di Porto Tolle dopo lo stop del Consiglio di Stato. Di questo dobbiamo primariamente ringraziare il presidente Zaia, il quale ha compreso sin da subito l’importanza fondamentale di questo investimento per il Polesine e per il Veneto tutto e si è attivato tempestivamente con tutti i mezzi a disposizione – afferma Corazzari -. Purtroppo abbiamo dovuto ancora una volta combattere contro l’ostruzionismo dei parolai della sinistra e dell’idv nonché contro le ambiguità del PD, che nonostante tutti i tentativi di mediazione alla fine si è astenuto sul voto, segno questo di una forza politica lontana dalle esigenze dei lavoratori e del territorio: come al solito predica bene ma alla prova dei fatti razzola male”.
“Questa modifica permetterà lo sblocco di un investimento strategico per il fabbisogno energetico del Veneto e per il futuro occupazionale dei nostri cittadini – continua l’esponente polesano del Carroccio -. Il progetto che auspichiamo prenderà il via, fortemente voluto dai lavoratori e dalle famiglie del Polesine, rappresenta un’opportunità importante per il nostro territorio e per la nostra economia: è previsto, infatti, un investimento di circa 2,5 miliardi di euro che interesserà oltre 3.000 posti di lavoro per i 5 anni necessari a costruire l’opera”.
“Ai contrari alla centrale di Porto Tolle, faccio presente che dire no al nucleare significa avere il coraggio di sostenere altre scelte, come il carbone pulito – aggiunge Corazzari -. Sottolineo, peraltro, che è stato compiuto un passo in avanti a favore della tutela dell’ambiente e della salute degli abitanti dell’area del Delta e degli stessi lavoratori: la centrale che sarà costruita, infatti, soddisfa i più moderni standard tecnici, inquinando molto meno rispetto all’impianto del passato che funzionava a olio combustibile. Sarà inoltre istituito e finanziato da Enel un osservatorio indipendente che terrà costantemente monitorato il rispetto di tutte le più rigorose normative ambientali durante l’esercizio dell’impianto. Vi saranno poi importanti compensazioni economiche e ambientali per il territorio e per i settori produttivi locali come la pesca e l’agricoltura, attraverso finanziamenti per circa 376 milioni di euro stabiliti dal Protocollo di intesa tra Enel, Regione e rappresentanti degli Enti Locali. Con questo investimento – conclude Corazzari -, il Polesine fa ancora una volta la propria parte diventando protagonista come polo energetico e ambientale in Veneto, un ruolo che il nostro territorio deve saper cogliere appieno come volano di sviluppo e di crescita e che deve essere giustamente riconosciuto a livello regionale e nazionale”.