
Azzalin: “Situazione disastrosa, metteremo Lega e Pdl di fronte alle proprie responsabilità”
“Basta un incidente in una stazione periferica e il trasporto ferroviario di tutto il Paese va in tilt. La nostra protesta, che vuole puntare il dito sulla disastrosa situazione del trasporto pubblico locale in Veneto, si arricchisce di maggiore significato in un giorno come questo”. Con queste parole il consigliere regionale Graziano Azzalin ha illustrato i contenuti della manifestazione che si è tenuta ieri mattina alla stazione di Rovigo per puntare il dito “sui tagli alle corse e sugli aumenti dei biglietti, che avranno ricadute pesanti e, soprattutto, vanno nella direzione opposta a quella auspicabile, ovvero favorire in una regione congestionata come la nostra il ricorso alla mobilità sostenibile”.
A partire dalle 6 e mezzo, insieme al rappresentante del gruppo regionale del Pd, il presidente, il segretario provinciale ed il coordinatore di Lendinara dei Giovani Democratici, Filippo Silvestri, Riccardo Labianco e Daniele Filippi, i consiglieri comunali rodigini Nadia Romeo, Vanni Borsetto, Franco Ruzzante e Angelo Montagnolo, Raffaela Salmaso della direzione provinciale del Pd, Massimo Sanavio, esponente del Pd e della Filt-Cgil, ed il segretario provinciale della Filt-Cgil Matteo Cesaretto, hanno distribuito materiale informativo nel quale si sottolinea che “il trasporto pubblico è un diritto irrinunciabile, elemento di equità sociale e fattore di sostenibilità ambientale”.
In particolare, sono stati messi in evidenza il taglio di 48 milioni operato nel bilancio regionale ai capitoli relativi al trasporto pubblico locale, la costante drastica riduzione dei treni e degli autobus di linea e gli aumenti dei biglietti ferroviari che avverranno dal primo di agosto e sono state illustrate le proposte del Pd veneto: lo stanziamento di altri 30 milioni nell’assestamento del bilancio regionale, dando priorità agli investimenti per autobus e treni rispetto a quelli per le infrastrutture stradali; una pianificazione che porti a una riduzione dei costi attraverso l’accorpamento delle aziende e delle aree territoriali; l’introduzione di un biglietto unico, valido per treni e autobus in tutto il Veneto.
“In consiglio regionale il Pd presenterà una serie di emendamenti per tamponare quella che ormai sta diventando un’emergenza – ha spiegato Azzalin – ma, soprattutto, per far sì che il Veneto investa sulla programmazione, cosa che non sta facendo da anni. Rispondere che alcune delle 25 corse che sono state tagliate senza preavviso ad inizio luglio da Trenitalia, il 40% su Rovigo, erano poco frequentate è un’ammissione di colpa, perché la Regione dovrebbe proprio incentivare il trasporto pubblico locale. Quindi, metteremo Lega e Pdl di fronte alle proprie responsabilità ed alla propria incapacità di programmare e governare”.
Il capogruppo del Pd a Palazzo Nodari Nadia Romeo ha sottolineato che “i tagli al trasporto pubblico locale non hanno solo effetti dal punto di vista sociale, ma anche da quello economico, turistico ed ambientale. Proprio la Pianura padana, fra l’altro, è una delle zone più inquinate d’Italia e invece non vengono fatti investimenti sul settore della mobilità sostenibile. Rovigo ha una situazione particolarmente delicata e, al contrario, risulta essere la più penalizzata”.
Angelo Montagnolo ha messo in luce come, “nell’ultima campagna elettorale amministrativa, Lega e Pdl hanno messo in evidenza i vantaggi di un Comune con gli stessi colori verde e blu che sventolano a Roma e Venezia. A giudicare dei primi risultati si può dire che è un disastro. Questi nuovi tagli delle corse, che si aggiungono a quelli già operati sulle fermate, rendono la situazione preoccupante. Per questo presenteremo un’interpellanza nella quale chiederemo alla Giunta di attivarsi e chiederemo risposte al sindaco del capoluogo veneto più penalizzato”.
Anche i Giovani democratici erano in prima fila. “Questo tema – ha spiegato Riccardo Labianco – ci sta particolarmente a cuore, anche perché le categorie che maggiormente usufruiscono del trasporto pubblico locale, oltre ai pendolari, sono gli studenti ed i giovani precari. Per questo ci battiamo per un trasporto pubblico locale più efficiente”.
al punto di vista del sindacato, tante sono le questioni aperte. Per questo motivo il segretario della Filt Matteo Cesaretto, ha evidenziato “la bontà di questa iniziativa del Pd che mette in risalto la situazione drammatica in cui sta precipitando il trasporto pubblico locale nella nostra regione e che come Cgil stiamo sottolineando da tempo. Rovigo è fra l’altro una delle città più colpite dagli ultimi tagli, con 11 corse soppresse e buchi fino a cinque ore. Venerdì scorso c’è stato un partecipato sciopero che ha messo in risalto anche come la liberalizzazione del settore abbia di fatto scaricato tutti i costi sul lavoro senza alcuna razionalizzazione. A settembre i cittadini veneti si renderanno conto della gravità della situazione e capiranno lo scempio che si sta compiendo al trasporto pubblico locale”.