Caner: “Tradurre crescita di pil e export in politiche per il lavoro”

Cala la disoccupazione in Veneto nel primo trimestre 2011 (-5,4%), sia rispetto allo stesso periodo di un anno fa (-5,6%), sia (e in maniera ancora più significativa) rispetto al IV trimestre 2010 (-6,3%, fonte Istat). Gli inoccupati oggi sono meno di 123.000 in Veneto, un numero comunque elevato ma che pone la nostra regione al quarto posto in Italia dopo Trentino, Val d’Aosta e Emilia, e prima di Friuli e Lombardia (si veda tabella allegata).
Il tasso di occupazione, però, calcolato sulla popolazione in età lavorativa, si riduce di 0,5 punti percentuali rispetto allo scorso anno, attestandosi al 64,8% (vedi grafico allegato).
“Questo significa – spiega il capogruppo leghista Federico Caner – che la ripresa evidenziata dal Pil veneto, superiore a quello italiano, non ha ancora avuto effetti sull’occupazione che si mantiene al di sotto dei valori precedenti alla crisi. Ricordo inoltre che la nostra regione, con 12,172 miliardi di euro di valore di esportazioni (+17,6%, tradotti in 1,826 mld di euro), evidenzia oggi la cifra più alta dallo stesso periodo del 2008. Questo valore, in linea con la forte tradizione artigiana e manifatturiera veneta, non si traduce al momento in una risalita dell’occupazione, il cui dato è peggiore rispetto al 2010 tranne per quanto riguarda il settore femminile (+0,8%, attestandosi sul 54,6%)”.
“Le cifre leggermente positive per quanto concerne la disoccupazione – prosegue Caner – rappresentano una piccola inversione di tendenza rispetto al 2010, ma serve ora proseguire sulle politiche a favore dell’imprenditoria giovanile e femminile (il cui bando promosso lo scorso autunno dalla Regione ha dato ottimi risultati facendo sorgere 2.400 nuove imprese) e per la creazione di nuove aziende agricole. Il Settore Primario, protagonista dell’incremento del Pil veneto, ha registrato dal 2009 l’insediamento di 1.200 imprese grazie ai fondi Psr stanziati dalla Regione. Per far riprendere anche l’occupazione, oltre al Pil e all’Export che già danno segnali positivi, dobbiamo perciò adottare sistemi meritocratici, premiando le idee di chi sceglie di dare un nuovo corso all’imprenditoria per far ripartire il Veneto”.