
Ancora nessun tavolo con la società
Riceviamo e proponiamo il contributo sulla centrale di Porto Tolle del Segretario Provinciale di Confartigianato Rovigo, di Antonello Sartori.
Da tutto il dibattito che si sta sviluppando attorno alla sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato l’autorizzazione Dia, manca l’interlocutore principale, e cioè l’Enel.
I lavoratori, giustamente, manifestano.
Le istituzioni si confrontano, ma sin’ora nessuno ha chiesto e ottenuto di istituire un tavolo con l’Enel (o forse il Tavolo esiste ed il confronto e su altri temi) per rispondere a questi 3 interrogativi:
1. La Legge del Parco esiste dal 1997. La Legge Istitutiva del Via è pressappoco dello stesso periodo. La comparazione dei siti e delle tecnologie è prevista da sempre dalla procedura di valutazione ambientale. Perché l’Enel non ha presentato questi documenti?
2. Si parla della riconversione della Centrale da innumerevoli anni. Perché nel bilancio dell’Enel non è scritto lo stanziamento previsto?
3. L’Enel ha, come dovrebbe avere, i documenti relativi alla comparazione tra carbone e metano?
Se l’Enel fornisse tre risposte positive, e cioè confermasse di non aver presentato la documentazione richiesta al Ministero dell’Ambiente perché ritenuta superflua, e se ha i soldi per fare l’investimento e le carte pronte per integrare quanto richiesto dalla sentenza del Consiglio di Stato, non ci sarebbero problemi. Siamo tutti pronti ad andare a Roma e in tutte le sedi per sbloccare la situazione.
Se invece le carte dimostrassero che il carbone pulito ha un impatto ambientale superiore al metano, è evidente che la situazione sarebbe senza sbocchi, in quanto modificare a posteriori una legge fatta tutela della salute per incontrare le esigenze economiche di un ente privato, sarebbe leggermente anti-costituzionale.
In questi giorni il Sole 24Ore ha documentato con chiarezza (vedi le edizioni del 6-7-8 giugno) come un nuovo combustibile sia prepotentemente sceso in campo. Si tratta dello shale gas (il metano estratto dalle rocce profonde) che ha portato ad un abbattimento di circa il 20-30 % delle quotazioni del metano avvicinandolo alle quotazioni del carbone. Se la strada della riconversione al carbone pulito della centrale di Porto Tolle si rivelasse improponibile, con questa novità la conversione al metano diventerebbe di nuovo attuale.
L’obiezione dell’Enel è sempre stata quella dei costi e oggi questo limite non esiste più. Come Associazione di Categoria, a salvaguardia del territorio e delle imprese polesane, chiediamo a tutte le Istituzioni di attivarsi, e per noi la Camera di Commercio di Rovigo, per convocare un tavolo di confronto con Regione, Governo, Enel e le parti sociali, in tempi brevi per essere in grado di capire cosa ci aspetta in futuro.
Bisogna però far presto perché l’estate si avvicina, e con l’estate in Italia i problemi non si risolvono.