
Un pubblico gremito di amanti del genere e non solo alla Basilica S. Maria Assunta
Adria. “Indimenticabile” questa a gran voce è stata l’espressione esclamata, sia dai protagonisti che dai partecipanti, alla serata concerto tenutasi sabato 10 settembre presso la Basilica S. Maria Assunta di Adria, organizzata dal coro Plinius in cui si sono esibite le ragazze e I Crodaioli di Bepi de Marzi, che dopo 20 anni sono ritornati dall’amica Antonella Pavan, nella stessa parrocchia dove si sposarono i bisnonni di Bepi.
Una pagina indelebile nella storia di questo coro che matura e cresce anche sotto la fortunata amicizia che lega la direttrice ad uno dei più noti autori di musica corale popolare.
Alla presenza del sindaco di Adria, Massimo Bobo Barbuiani, la chiesa si è manifestata in tutto il suo splendore al cospetto di un pubblico estasiato dalle esecuzioni. Un pubblico gremito di amanti del genere e non solo, da colleghi provenienti dai cori di Adria e zone limitrofe, da Rovigo, delegazioni e rappresentanti da Agliè (TO) , da Levico Terme e da Seeboden (Austria). Un evento che ha saputo richiamare l’attenzione di tutto il mondo corale e della cittadinanza.
Antonella Pavan ha dato sfogo alla direzione di esecuzioni sublimi dei brani da programma, sospesa tra le note più dolci e armoniose fino a scrosciare velocemente nei brani più ardimentosi, denotando insieme dolcezza e forza, passione e sentimento e i momenti di commozione non si sono fatti attendere. L’intercalare tra le voci femminili e le voci maschili ha solo potuto rinfrancare l’opinione comune della perfezione dell’espressività canora che I Crodaioli da sempre sanno regalare a chi li ode, carismatici, di eccelsa espressività e bravura, che hanno saputo incantare tenendo col fiato sospeso chi era all’ascolto.
Il tutto legato dalla poesia del M° Bepi de Marzi che ha magistralmente anticipato ogni brano quasi a raccontare una fiaba, la fiaba di una intera vita dedicata alla musica e che ancora ci saprà stupire.
In apertura di serata l’Ave Maria cantata da entrambe i cori diretti dal M° ha dato inizio al succedersi di tutti i brani che hanno caratterizzato l’attività artistica dei maestri e degli stessi cori, lasciando spazio all’esecuzione all’organo di De Marzi di un assolo, un’incredibile versione de “la contrà dell’acqua ciara” a due voci soliste, uno scambio alternato tra velleità canore femminili e virilità maschili giungendo al fondersi nuovamente dei due insiemi in un tutt’uno per eseguire altri due brani in conclusione di serata. Ultimo ma non ultimo Signore delle Cime, i cori uniti sono stati accompagnati all’organo da De Marzi e diretti da Antonella Pavan e al quale si è unito tutto il pubblico alzandosi in piedi in un momento di commozione che ha lasciato tutti senza parole.
Durante la serata sono state raccolte offerte che sono state devolute alla Parrocchia ospitante, quale ringraziamento della massima disponibilità.
Il Coro Plinius ringrazia quanti hanno contribuito in ogni forma a dare vita a quello che fino a sabato sembrava poter essere solo un sogno divenuto realtà.