La 4ª edizione dell’Etnofilmfest a Rovigo 15 – 18 settembre

Torna a Rovigo l’Etnofilmfest con la quarta edizione. Giovedì 15 settembre alle 21 presso il Ridotto del Teatro Sociale sarà inaugurata, alla presenza delle autorità rodigine, la nuova edizione del Festival.
Un concorso che anno dopo anno vede un sostanzioso aumento dei partecipanti. Questo ha consentito al Festival di alzare notevolmente la qualità dei documentari selezionati. Quasi 150 i lavori pervenuti ma solo 17 quelli che verranno presentati nelle quattro giornate. Un’occasione per vedere alcune delle migliori produzioni nell’ambito della documentaristica di interesse antropologico.
La valenza del progetto è stata sottolineata dall’assessore alla Cultura Paola Nezzo. “L’Etnofilmfest è stato integrato alla Polesine Film Commission, che ha l’obiettivo di promuovere il territorio palesano e di metterlo a disposizione dei registi. Questo festival rappresenta un modo particolar e di fare cinema e un approccio diverso del linguaggio documentaristico. E’ un festival giovane e vorremmo fosse anche punto di riferimento per le professionalità che vogliono rapportarsi con questa realtà”.
Presente anche l’assessore provinciale Laura Negri, che ha ribadito la volontà di promuovere il nostro Polesine attraverso queste iniziative.
I dettagli del festival sono stati illustrati dal direttore Fabio Gemo, (antropologo, documentarista e regista, fondatore e direttore del Centro Studi sull’Etnodramma).
Da questa edizione oltre alle due sezioni già previste, sez. Etnofilm (generico) e sez. Fetonte (rapporto uomo-fiume), si è aggiunta la sez. Amerindia, un contenitore dedicato esclusivamente alle produzioni sull’America Latina. Una sezione che consentirà, dalla prossima edizione, la partecipazione a molti paesi che ad oggi sono tra i maggiori produttori di documentari etnografici.
La serata di apertura, in occasione delle dimissioni del Dalai Lama da capo del governo in esilio, sarà dedicata alla questione tibetana,  una cultura millenaria che rischia l’estinzione e un popolo oppresso che rincorre la propria libertà dentro e fuori i confini del territorio tibetano occupato dalla Cina da 60 lunghi anni. Nell’occasione verranno proiettati alcuni filmati inediti con la presenza di Claudio Cardelli (presidente associazione Italia-Tibet), Piero Verni (scrittore e documentarista) e Giovanni Vuono (responsabile dell’associazione Youtibet).
Da segnalare inoltre, nella giornata di domenica alle 17.30, l’incontro con gli antropologi Giorgio Cingolani e Donatella Schmidt sulla tragedia di Bagua nell’Ammazzonia peruviana. A distanza di qualche mese dalla ricognizione antropologica effettuata da un’equipe dell’Università di Macerata, verranno proposti alcuni dei materiali multimediali
raccolti e realizzati. Infine nella stessa giornata, alle 21, l’ETNOFILMest ricorderà i cinquant’anni di attività di Dylan (e la nascita della figura del cantautore moderno, la svolta elettrica della musica tradizionale…) con la proiezione del film
“Festival!” di Murray Lerner (USA, 1967 – durata: 95′). Saranno presenti Luca Di Lorenzo del C.U.C. di Padova e Fancesco Spagna, antropologo dell’Università di Padova.
Un altro evento sarà l’inaugurazione della mostra fotografica, presso la Pescheria Nuova, il 15 settembre alle ore 19, QHAPAJ ÑAN – in viaggio, fotografie tra le Ande e l’Amazzonia, realizzata dagli studenti iscritti alle Facoltà di Storia, Antropologia e Lettere dell’Università di Ca’ Foscari di Venezia.
Infine va segnalato il contenitore ETNOSPRITZfest, un angolo nella piazza Vittorio Emanuele, presso il Bar Pedavena, dove tutti i pomeriggi alle 19 si potrà gustare della buona musica presentata da alcuni gruppi interessanti per il loro percorso di contaminazione con altre culture: venerdì 16, Zzlochestra che mette insieme musicisti di varia estrazione stilistica in quello che potremmo definire come una sorta di esperimento che lega – in un unico idioma – jazz orchestrale, blues, worldmusic e rock nella sua accezione più ampia – sabato17, Rhytmes Gitans con le chitarre di Antonio Lallai e Paolo Mason che rendono  possibile l’unione tra l’antica tradizione musicale tzigana del ceppo dei Manouches eil Jazz americano e infine domenica 18, un duo composto dal musicista argentino Alberto Polese (voce e cornetta) e dal chitarrista padovano Paolo Valentini che proporrà un repertorio variegato che spazia dalla musica latinoamericana alla world music in generale.
La giuria qualificata della 4. Edizione è composta da Valentina Bonifacio (antropologa visuale, Università di Venezia), Barbara Codogno (giornalista escrittrice), Luca Di Lorenzo (C.U.C. di Padova), Rossella Piccinno (documentarista) Donatella Schmidt (antropologa, Università di Padova).