
In tutta la provincia le condotte illecite contestate sono state 42
Con l’approssimarsi dell’11 novembre – San Martino, ci si avvia al giro di boa dell’annata agraria e, con particolare riferimento alla terra polesana, zona segnatamente vulnerabile ai nitrati è tempo di bilanci circa i controlli posti in essere a riguardo le utilizzazioni agronomiche degli effluenti zootecnici e di tutti i materiali assimilati, delle acque reflue, dei digestati, dei fertilizzanti azotati.
I militari dei Nuclei Carabinieri Forestali di Porto Tolle, Adria, Rovigo e Trecenta – da sempre impegnati in tale specifico settore, le cui normative di riferimento sono la D.G.R 813/2021, il D. Lgs. 75/2010 ed il D. Lgs. 99/1992, il cui volontario e reiterato mancato rispetto ha originato una delle pagine più tristi della recente storia del Polesine per quanto riguarda gli infortuni mortali sul lavoro (leggi: caso CO.IM.PO.) – si sono adoperati anche quest’anno nel prevenire e reprimere le condotte vietate dalla Legge, con un’attività di monitoraggio svolto anche con l’ausilio del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Belluno.
In tutta la provincia le condotte illecite contestate sono state 42, per un totale di circa 20.000,00 Euro di sanzioni amministrative alla fine elevate, va tuttavia segnalato che non sono state rilevate violazioni di carattere penale, ovverosia, tutte le Aziende Agricole controllate avevano regolarmente presentato il P.U.A. (Piano di Utilizzazione Agronomica) e le distribuzioni interessavano materiali consentiti e non apparivano celare, come purtroppo avvenuto in passato, l’illecito smaltimento di rifiuti anche di carattere industriale, a titolo esemplificativo: le calci utilizzate per l’abbattimento dei fumi degli impianti di termocombustione degli R.S.U. (Rifiuti Solidi Urbani) o i fanghi residui prodotti dalla cartiere e/o altri rifiuti contenenti elevate quantità di metalli ed idrocarburi.
Si tratta quindi di violazioni di carattere documentale ma anche, purtroppo, di violazioni alle norme tecniche, in particolare non venivano rispettate le indicazioni circa gli stoccaggi, soprattutto in campo e spesso non avveniva il previsto interramento degli effluenti entro le 24 ore dallo spargimento e ciò, sia gli stoccaggi illeciti che la mancata incorporazione dei materiali, oltre a provocare un sicuro disagio per chi risiede nelle immediate vicinanze, potrebbe anche generare spiacevoli conseguenze per la salute pubblica.
Le Aziende Agricole, proprio per il fatto che il Polesine è dichiarato Z.V.N. (Zona Vulnerabile ai Nitrati), hanno l’obbligo di rispettare sempre, soprattutto in riferimento all’azoto, le quantità massime previste dalla norma, di rispettare le regole sugli accumuli temporanei in campagna che si ricorda, per la pollina, essere particolarmente restrittivi, e di provvedere, entro le 24 ore dallo spargimento, all’incorporazione dei materiali distribuiti o all’immediata incorporazione nel casi di fertilizzanti contenenti fanghi industriali, rifiuti urbani o digestati.
Gli agricoltori devono evitare di distribuire gli effluenti il pomeriggio ed incorporarli il mattino seguente, in quanto, pur rientrando nelle concesse 24 ore, il lasciare gli effluenti sul campo tutta la notte potrebbe formare e diffondere, per deriva, aerosol verso aree non interessate da attività agricole e tale condotta potrebbe configurare a carico dell’agricoltore la violazione penale di cui all’art. 674 del c.p. per procurate molestie olfattive.