Un affascinante e coinvolgente installazione artistica ambientale è stata presentata nella giornata di ieri, domenica 17 ottobre. Il socio Flexus Alberto Nardo ha organizzato l’evento con l’artista Laura Govoni 

L’installazione di Laura Govoni, voluta da FLEXUS, Associazione Culturale di Fiesso Umbertiano, si compone di un fiume di scarpe verdi, che scendono le settecentesche scale di Villa Morosini Vendramin Calergi, intervallate da poche, inanimate figure (le bambole), e si rinforza decisamente nel ricercato contrasto tra il bianco delle bambole inerti e il verde delle scarpe ai loro piedi.

Le scarpe sono di tante tipologie e offrono, nel loro insieme, una gamma di svariati toni verdi, come tante sono le sfumature di questo colore in natura.

Le bambole, completamente bianche, sono disposte come fossero state abbandonate, segnale di un gioco interrotto, quasi un fotogramma, statico e angosciante. L’incarnato, i vestiti, i capelli pallidi suggeriscono un dramma, un lutto, quasi una “morte bianca” che ha colto queste piccole anime innocenti.

Il messaggio che ne deriva risulta volutamente, e incisivamente, forte: un urlo di disperazione. Un urlo della “sora nostra madre terra” (Francesco d’Assisi, Laudes Creaturarum, v. 20), la madre che – da sempre – ci alimenta e protegge di cui, ora, noi umani, sfrenati, siamo la causa prima della sua distruzione“.

Laura Govoni intende, con questa sua creatura artistica, indurre, simbolicamente, a un cammino rispettoso dell’ambiente, perché si traduca in fatti la risoluzione di emergenze cogenti che non possono più essere disattese.

Il Pianeta negli ultimi due secoli, è stato maltrattato, sfruttato, e ora l’uomo è chiamato rapidamente e con cognizione scientifica – a provvedere, per l’appunto in tempi brevi, a salvarlo (per salvarsi).