Intitolata alla partigiana polesana Dobrilla Giovannini

28 iscritti, cittadini di Villadose e di paesi vicini si sono riuniti e hanno fondato una nuova sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) che è stata intitolata a Dobrilla Giovannini, partigiana polesana, in nome della promozione, difesa e crescita della Costituzione italiana fondata sull’antifascismo e sulla lotta della resistenza.

L’assemblea ha scelto come reggente (in attesa dell’assemblea e della scelta del presidente) il prof. Ottavio Spiazzi.

La serata di costituzione della sezione si è svolta a circolo ARCI di Pezzoli e ha visto una nutrita partecipazione dei nuovi iscritti. Era presente la Presidente ANPI Provinciale di Rovigo Antonella Toffanello che ha ricordato brevemente la storia dell’Associazione e la svolta che ha avuto agli inizi degli anni 2000 aprendo le iscrizioni ai nuovi antifascisti regalando così all’organizzazione una nuova stagione di crescita e ricchezza di idee e contenuti.

Oggi ANPI è piena di giovani anche in incarichi dirigenziali e porta avanti il senso profondo della democrazia fondata sulla nostra Costituzione, non immodificabile ma che va difesa nei suoi valori fondamentali. In essa sono contenuti gli obiettivi di crescita civile, di salvaguardia dei diritti e dei beni fondamentali della nostra nazione, conquistati con il sangue di tanti e tante persone, soprattutto giovani, che, pur, provenendo da estrazioni sociali e politiche diverse, condivisero comunque la scelta dell’antifascismo, principio che è alla base dell’Associazione.

Ma cosa significa essere resistenti, antifascisti oggi? Questa è domanda che si è posto Ottavio Spiazzi nel suo intervento. La nostra Costituzione è una visione a cui tendere, un obiettivo da raggiungere, forse anche una meravigliosa utopia a cui i resistenti di oggi devono continuare ad avvicinarsi.

C’è allora moltissimo da fare, molte lotte da portare avanti in nome dei diritti sanciti dalla Costituzione, lotte che oggi possiamo fare attraverso le regole della democrazia negate nel periodo fascista: diritto al lavoro giustamente pagato, sicuro, non sfruttato, alla salute, all’istruzione, alle pari opportunità, alla giustizia uguale per tutti, ad un carcere umano, a una vita serena anche assieme a chi cerca in Europa un futuro migliore.

Sta qui la grande sfida dei partigiani di oggi: non essere indifferenti e scegliere di proseguire sulla strada segnata dai nostri padri e dalle nostre madri costituenti e questa partita la debbono giocare tutti coloro che, indipendentemente dallo schieramento politico, anche con dialettica e visioni diverse, sanno che quella è la via giusta.

Come fare? Iniziative culturali con linguaggi sempre più vicini alle giovani generazioni, interventi nelle scuole, formazione per i dirigenti che sappiano sempre più diventare parte integrante del tessuto sociale.

Si potrà fare con la ormai consolidata collaborazione con associazioni e movimenti già da tempo vicini all’ANPI ma anche costruendo nuovi legami ed opportunità con altre realtà presenti sul territorio.