
Quattro pescatori a bordo degli scafi sono stati intercettati dalla Polizia Provinciale nei pressi dell’insenatura artificiale dell’isola del “Balotin”
Nella notte tra il 9 e il 10 giugno, nelle acque del fiume Po, gli Agenti della Polizia Provinciale, in collaborazione con il personale di vigilanza ittica dell’associazione Fipsas di Rovigo, hanno sorpreso quattro pescatori che utilizzavano reti non consentite. Le verifiche, condotte a seguito di segnalazioni pervenute alla Centrale Operativa di Viale della Pace, hanno interessato il tratto di bacino idrico compreso tra il medio polesine e la foce del Po di Goro, impiegando personale della squadra nautica e pattuglie di appoggio a terra per le verifiche dei punti di attracco fluviale, anche con l’ausilio di automezzi “civetta”, cioè sprovvisti di distintivi identificativi.
Nel corso delle operazioni, nelle fasi di monitoraggio dei natanti in attività nel tratto di competenza veneta, sono state avvistate due imbarcazioni adibite alla pesca professionale, intente alla risalita del fiume con direzione Corbola. I quattro pescatori a bordo degli scafi sono così stati intercettati nei pressi dell’insenatura artificiale dell’isola del “Balotin” e al controllo, veniva constatata l’attività di pesca professionale, rilevata dalla presenza di celle frigorifere coibentate, contenitori per lo stoccaggio del pesce, ghiaccio, guadini, tute cerate, fari e altre dotazioni per la cattura della fauna ittica.
A bordo di ogni natante sono state rinvenute reti del tipo tremaglio lunghe 150 e 200 metri, dotazioni vietate poiché la lunghezza massima consentita sul fiume Po, acque classificate zona “B”, è di 50 metri, e immediatamente sequestrate. A carico dei trasgressori, tutti pescatori di professione, sono stati redatti verbali di accertamento per una sanzione complessiva di € 4.000,00.