Otto giorni di iniziative che hanno spaziato da musica a letteratura, da sport a feste ricreative

Otto giorni di iniziative che hanno spaziato dalla musica alla letteratura, dallo sport alle feste ricreative. Diciotto amministrazioni comunali coinvolte nella realizzazione dell’evento. Almeno 5mila presenze stimate da parte dell’organizzazione. Sono questi i numeri della prima settimana della gioventù polesana, fortemente voluta dall’assessore provinciale alle politiche giovanili Leonardo Raito, che, in collaborazione con il forum giovanile provinciale, ha coordinato i lavori di questo calendario di eventi che ha animato il territorio polesano dal 3 all’11 settembre.
Sicuramente soddisfatto l’assessore che commenta l’iniziativa: “direi che l’obiettivo è stato centrato in pieno – esordisce Raito – dato che con i ragazzi del forum giovanile provinciale ci eravamo proposti di creare una kermesse in grado di promuovere le migliori energie dei gruppi giovanili polesani e creare l’occasione di un interscambio tra i ragazzi della provincia che hanno avuto la possibilità di assaporare le tante iniziative realizzate e molto partecipate”.
Proprio la presenza si pubblico ha sorpreso favorevolmente il territorio: “è stata una scommessa, volevamo partire e non potevamo sapere quanta gente avrebbe accolto la proposta. Posso dire che il lavoro svolto dalle amministrazioni comunali è stato straordinario, così come quello dei giovani che si sono proposti. Ho partecipato con entusiasmo a moltissime delle iniziative inserite in calendario e la costante è stata la grande partecipazione di giovani e non solo ai concerti, alle presentazioni di libri, alle feste, alle iniziative culturali e sportive. Riuscire a muovere diverse migliaia di giovani ci fa pensare che, con maggior tempo davanti e una partecipazione ancora più marcata dei comuni, ci sia margine per costruire un festival di portata nazionale, muovendo decine di migliaia di giovani, costruendo anche percorsi di visitazione, altre occasioni di incontro e confronto, sportive, artistiche, facendo del territorio un immenso padiglione per la promozione della gioventù polesana”.
Idee e prospettive per il futuro? “Credo che i dati e i numeri che ho illustrato possano spingere anche dei privati a investire in iniziative come questa. Così, su due piedi, ho pensato che si potrebbe realizzare un evento davvero qualificante promuovendo la cultura giovanile: perché non pensare a una biennale nazionale delle arti giovanili da realizzarsi in Polesine? Quanto può muovere in termini di indotto (alberghi, ristoranti, strutture ricettive)? Come giovani siamo pronti a cogliere ogni opportunità. Penso che se facciamo squadra come questa volta, nessun sogno ci sia precluso”.