L’incontro ha illustrato i contenuti delle linee guida regionali e della manovra finanziaria

Lunedì scorso ad Adria si è tenuta una prima riunione tecnica con gli amministratori locali e i dirigenti scolastici del distretto bassopolesano per uno scambio di informazioni e impressioni in merito alle linee guida regionali che affrontano il tema della razionalizzazione della rete scolastica.
La riunione, presenti i tecnici del settore istruzione della Provincia di Rovigo, è stata coordinata dall’assessore Leonardo Raito, che ha illustrato i contenuti delle Linee guida regionali e della Manovra finanziaria che prevede norme sulla razionalizzazione degli istituti scolastici.
Ecco quanto emerso dall’incontro a cui erano rappresentate le amministrazioni comunali di Adria (Mara Belletato), Ariano Polesine (Virginia Taschini), Porto Viro (Doriano Mancin) e Porto Tolle (Silvana Mantovani).

Sul tema della razionalizzazione: perché forzare ancora la mano?
Solo pochi anni fa le Province venivano chiamate a un importante piano di riordino degli istituti comprensivi sulla base di un’idea di razionalizzazione legata anche alla qualità del servizio erogato all’utenza. In Polesine siamo stati i primi a rispettare l’indicazione regionale di chiudere tutte le direzioni didattiche per costruire comprensivi. Oggi ci chiedono di spingerci ancora oltre. Ma l’accorpamento di comprensivi diversi rischia di non essere rispettoso delle peculiarità del territorio e di costruire macrostrutture non adeguate alle esigenze degli enti locali. A nostro parere occorre ragionare di numeri medi e in questo caso tutti i nostri comprensivi risulterebbero adeguatamente dimensionati secondo i parametri ministeriali (tra 500 e 900 studenti).

Il problema degli istituti in reggenza.
I presidi andati in pensione non sono stati rimpiazzati. Quest’anno per la prima volta ci saranno più istituti in reggenza rispetto a quelli guidati da dirigenti titolari. Ciò significa che i dirigenti dovranno sobbarcarsi grandi fatiche per coprire il territorio e molte scuole si sentiranno abbandonate a se stesse. Abbiamo tentato a più riprese in tutte le sedi istituzionali e politiche a reintrodurre la figura del preside incaricato, ma non ci hanno ascoltato. I presidi presenti hanno inoltre evidenziato la necessità di far leva sull’esonero dalla didattica per i docenti vicari in presenza di dirigente reggente. I vicari, infatti, solo con adeguate possibilità di esonero possono espletare le cariche di guida d’istituto, altrimenti si rischia di penalizzare ancora di più gli istituti in reggenza.

Il problema dei docenti di sostegno e del personale ATA.
Pochi docenti di sostegno renderanno difficile seguire in modo dovuto tanti ragazzi certificati e diversamente abili. Ancora una volta si decide di penalizzare i ragazzi in difficoltà. Non è corretto. L’assenza di personale tecnico amministrativo e di operatori scolastici, mette a rischio l’apertura di alcuni plessi, e le amministrazioni comunali non hanno le risorse per sopperire a queste carenze. Perché il governo decide di decretare d’imperio, pur mascherandola, la morte di tante piccole scuole?

Plessi sottodimensionati e scuole del Delta.
In Polesine i plessi sottodimensionati sono 14, ma molti di questi vantano peculiarità territoriali complesse e non si può pensare di chiudere scuole in frazioni che distano decine di chilometri dal centro. Che servizi resterebbero in queste frazioni. Auspichiamo che l’Ufficio Scolastico Regionale applichi, anche con la nuova dirigente, un principio che abbiamo difeso strenuamente negli anni precedenti, quello di equiparare le scuole delocalizzate nel Delta a quelle delle isole e delle montagne. Così riusciremo a salvarle ancora una volta, com’è giusto che sia. Alcuni dirigenti hanno inoltre rappresentato la difficoltà di organizzazione dei servizi minimi nei plessi sottodimensionati dopo l’entrata in vigore del decreto sulla formazione delle classi, più restrittivo rispetto alla precedente normativa; la non decisione dei Comuni riguardo alla chiusura dei piccoli plessi comporta la difficoltà di organizzare un servizio scolastico adeguato per l’intera istituzione scolastica.

Razionalizzazione per le scuole superiori di Adria.
L’assessore Raito ha infine illustrato una proposta tecnica per la razionalizzazione degli istituti secondari di Adria, che potrebbero trarre giovamento dalla costituzione di un polo liceale e di un polo tecnico, tenendo ferma la situazione degli istituti alberghiero “G. Cipriani” e “C. Colombo”, data la peculiarità di scuola del Delta di quest’ultimo. L’assessore forte dell’approvazione dei presenti, si farà interprete della discussione dell’ipotesi in giunta provinciale e nelle sedi politiche.

Prossime riunioni e azioni.
Il 27 luglio si terrà un nuovo incontro con gli amministratori e i presidi del medio e alto Polesine. Nel frattempo, il verbale della riunione verrà passato anche al presidente della seconda commissione consigliare, Oscar Tosini, per le opportune verifiche e per l’elaborazione di un documento politico condiviso. L’assessore Raito ha inoltre già scritto una lettera all’assessore regionale Elena Donazzan per parlarle direttamente dei problemi emersi.