
Corazzari: “In Polesine non più di 20 Comuni. Siano incentivate soprattutto le fusioni”
“Un’organizzazione razionale del territorio polesano, particolarmente frammentato, dovrebbe portare a non più di 20 comuni nella Provincia di Rovigo”. Così il consigliere della Lega Nord Cristiano Corazzari, che esprime soddisfazione per la creazione dell’Unione dei Comuni Delta del Po (Taglio di Po, Ariano nel Polesine e Corbola), di cui è stato firmato l’atto costitutivo.
“Stiamo andando nella direzione giusta – ha detto l’esponente del Carroccio -. Mi congratulo con i sindaci dei tre comuni che hanno aderito al progetto, Taglio di Po, Corbola Marina Bovolenta e Ariano nel Polesine, per aver promosso una progressiva integrazione tra i municipi, grazie alla quale saranno disciplinati servizi e funzioni, favorendo risparmio ed efficienza della macchina amministrativa e garantendo maggiore qualità al cittadino”.
“Noto con piacere – ha aggiunto Corazzari – che anche il presidente di Unindustria Rovigo Gian Michele Gambato, nel corso dell’assemblea degli industriali polesani, ha speso parole di apprezzamento nei confronti dell’aggregazione e della diminuzione dei comuni del Polesine, nella consapevolezza che questo processo porterebbe, oltre che miglioramento dei servizi, maggiori introiti e investimenti per lo sviluppo del territorio. La Regione Veneto, che sta promuovendo l’attività di riordino territoriale, ha destinato circa 3.500.000 euro a sostegno dell’associazionismo comunale ed è pronta a dare massimo supporto tecnico e amministrativo. Ricordo, inoltre, che il gruppo Lega Nord in Consiglio regionale ha depositato un progetto di legge per incentivare i contributi alle fusioni, in modo che queste siano favorite il più possibile rispetto alle altre forme associative. Al fine di garantire migliori servizi e di ridurre i costi, è proprio la fusione di municipi, in particolar modo di quelli piccoli, a rappresentare la soluzione perfetta. Occorre che la politica coinvolga e informi le popolazioni interessate circa i vantaggi e le opportunità che offre questa scelta, al fine che siano i cittadini stessi, con il referendum, a condividerla e approvarla. Auspichiamo – ha concluso il consigliere leghista – che le modifiche da noi proposte siano approvate quanto prima in aula con il sostegno di tutti”.