Il Porto di Torricella, nel Comune di Sissa Trecasali (PR), sul fiume Po, visto dal drone aereo del giornalista Marco Epifani

Riduzione dei prelievi irrigui, rilasci dai laghi alpini e verifiche da parte delle regioni del nord Italia

A seguito di quanto emerso dalla seduta, tenutasi ieri 30 giugno, dell’Osservatorio crisi idriche, l’Autorità Distrettuale del fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica ha definito varie misure allo scopo di sostenere le portate del Po nel tratto di valle per assicurare l’uso idropotabile della Provincia di Ferrara, della Provincia di Ravenna e della Provincia di Rovigo. Le misure decise hanno anche il fine di contrastare la risalita del cuneo salino nelle acque superficiali e sotterranee riducendo, al contempo, i rischi di potenziali impatti negativi sullo stato ambientale dei corpi idrici ai sensi della Direttiva 2000/60/CE. Di seguito le misure adottate dall’Autorità Distrettuale del fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica:

  • Riduzione del 20% dei prelievi irrigui a livello distrettuale rispetto ai valori medi dell’ultima settimana;
  • Aumento dei rilasci dai grandi laghi alpini (Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda) pari al 20% rispetto al valore odierno;
  • Verifica da parte della Regione Piemonte (con particolare riguardo al bacino del Toce) e della Regione Valle d’Aosta della possibilità di rilasci aggiuntivi giornalieri dagli invasi idroelettrici, in analogia a quanto già effettuato in Regione Lombardia e nella Provincia autonoma di Trento.

Le Regioni sono state invitate ad assumere, nelle opportune sedi decisionali, provvedimenti adeguati per l’attuazione d queste misure.