
Inquinanti chimici, degrado ambientale e siccità evidenziano i rischi del riscaldamento globale
Fa tappa oggi a Occhiobello, in provincia di Rovigo, la campagna itinerante di Legambiente Veneto “Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire”, realizzata in collaborazione con ARPAV.
Grazie ai campioni raccolti dai volontari e le analisi effettuate dai laboratori ARPA Veneto, Legambiente Veneto vuole restituire una fotografia sullo stato di salute dei fiumi. I parametri osservati dalla campagna di Legambiente di quest’anno, oltre al famigerato batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque – saranno Ftalati e Glifosate. Il glifosateè unerbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura e del quale Ispra ha già rilevato la presenza di concentrazioni importanti nelle acque superficiali del nostro paese. Novità di quest’anno è la ricerca degliFtalati, una famiglia di sostanze chimiche organiche di sintesi impiegate come agenti plastificanti; sostanze quindi riconducibili alla degradazione delle plastiche. Tutti i dati verranno raccolti in un dossier conclusivo.
Secondo i dati raccolti da Legambiente nei 6 punti monitorati, per i parametri di escherichia coli considerati, lo stato del Po è risultato buono, entro i limiti.
Si sottolinea che per gli escherichia coli quando si supera il valore di 1000 (MPN/100ml), si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo, e che il limite consigliato allo scarico deve essere inferiore a 5000 (MPN/100ml).
Buone notizie dunque secondo Legambiente rispetto alla capacità autodepurativa del più grande fiume d’Italia, che si conferma in grado di ricevere apporti biologici senza pregiudicare eccessivamente la qualità delle sue acque.
Un’analisi che però non può rassicurare gli animi in quanto, come dimostrano le analisi condotte da Arpav che si sono concentrate sull’intero bacino idrografico del fiume, lo stato chimico è risultato penalizzato dalla presenza di concentrazioni medie di PFOS superiori ai limiti di legge e tra gli inquinanti specifici sono stati rilevati 7 superamenti dei valori medi annui previsti dalla normativa per i seguenti erbicidi: AMPA, prodotto di degradazione del Glifosate; Azoxystrobin; Metolachlor ESA, prodotto di degradazione del Metolachlor, Nicosulfuron, Pesticidi totali.
FIUME | LOCALITÀ | PROVINCIA | Escherichia coli MPN/100ml | T (°C) | CONDUCIBILITÀ uS/cm |
PO | BERGANTINO | RO | 20 | 24.5 | 443 |
PO | CALTO | RO | 20 | 25.1 | 441 |
PO | OCCHIOBELLO | RO | 10 | 27.6 | 467 |
PO | GUARDA VENETA | RO | 20 | 25.9 | 442 |
PO | ADRIA | RO | 10 | 25.8 | 485 |
PO | PORTO TOLLE | RO | 40 | 25.4 | 471 |
L’associazione ambientalista sottolinea come non sono solo i livelli di PFOS e pesticidi trovati da Arpav a mettere in pericolo il fiume Po ma anche lo stato di siccità che ormai da diversi mesi interessa il fiume e che rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura e biodiversità ittica e vegetale.