Parco fotovoltaico
Parco fotovoltaico (shutterstock)

Si tratta di un terreno privato situato a fianco della tangenziale tra via Eridania e statale 16, con le caratteristiche giuridiche per essere convertito ad area produttiva senza configurare consumo di suolo

Un incontro preliminare tra Regione, Comune, enti territoriali e azienda sviluppatrice di impianti solari Limentra Ltd per discutere di un parco fotovoltaico. Il luogo individuato è un terreno privato situato a fianco della tangenziale tra via Eridania e statale 16: si tratta di una porzione all’interno delle mappe realizzate e istituite dalla Regione Veneto per evidenziare i siti sui quali è possibile realizzare tali tipi di impianti eco sostenibili. Il terreno possiede le caratteristiche giuridiche per essere convertito ad area produttiva senza configurare consumo di suolo. Il parco fotovoltaico, esteso su 12 ettari, è progettato per produrre energia pari a 8,6 Mwp (massima potenza).

Su quel terreno – spiega l’assessore all’Ambiente Enrico Leccese del Comune di Occhiobello – si sarebbero potuti edificare anche capannoni, tuttavia, questa amministrazione si è impegnata affinché le aziende private proponessero progetti eco sostenibili e non meramente speculativi. La produzione di energia verde è tale da evitare l’emissione in atmosfera di 7.137.510 kg di CO2 annui, qualora la stessa potenza fosse prodotta da impianto utilizzante combustibile fossile”.

L’amministrazione comunale – prosegue Leccese – attraverso i propri uffici tecnici, consegnerà agli organi regionali preposti una relazione nella quale vengono esplicitati una serie di potenziali criticità da evitare qualora l’impianto venisse realizzato, tra le quali: drenaggio delle acque, possibili abbagliamenti causati dai pannelli, connessione tra impianto e cabina di distribuzione energia elettrica”.

Il progetto consiste in moduli fotovoltaici che seguono automaticamente lo spostamento del sole; i telai sono infissi nel terreno senza alcun utilizzo di basamenti in cemento. La viabilità interna al parco verrà realizzata su terra battuta senza l’ausilio di ghiaia e asfalti.

“La struttura a inseguimento solare – specifica Leccese – è diversa rispetto ai vecchi impianti fissi, produce infatti un effetto assimilabile alle piante dei girasoli, l’ombra proiettata sul suolo dai pannelli, non essendo fissa, mantiene vitale e fertile il terreno agricolo”.

“Allo scadere del periodo di vita dell’impianto fotovoltaico – conclude Leccese – il proprietario potrà solo riconvertire il terreno all’agricoltura o destinarlo a nuovo impianto fotovoltaico, ma non potrà edificare, il Comune seguirà con attenzione l’evoluzione della procedura amministrativa inerente la Via (Valutazione impatto ambientale) che compete esclusivamente agli organi regionali”.