Il governo vara il decreto “Io resto a casa”
Da questa mattina l’intero Paese è posto in sicurezza per tentare di arginare il contagio da Coronavirus. Le nuove misure prevedono il divieto di spostamento, se non per “comprovati motivi di lavoro” oppure “gravi esigenze familiari o sanitarie”, l’obbligo per bar e ristoranti di chiudere alle 18 e quello per i centri commerciali di chiudere nel fine settimana.
Le misure per evitare il diffondersi del contagio in tutta la penisola saranno in vigore fino al 3 aprile 2020.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato le nuove misure ieri sera in una conferenza stampa, a cui è seguita la firma del nuovo Dpcm (in allegato in fondo all’articolo). “Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia”, ha affermato il premier, aggiungendo che il provvedimento in vigore da domani può essere sintetizzato con l’espressione “io resto a casa”.
I nuovi provvedimenti
- SPOSTAMENTI, LAVORO E NECESSITA’. Su tutto il territorio nazionale è possibile spostarsi solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute”. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non si ferma la circolazione delle merci né il trasporto pubblico. E’ possibile andare a fare la spesa. Chi si sposta sul territorio può autocertificare le ragioni per cui lo fa ma per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all’arresto.
- FEBBRE E QUARANTENA. Chi abbia sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 °C, è “fortemente raccomandato” di restare a casa, limitare al massimo i contatti sociali e contattare il proprio medico curante. Il divieto di muoversi è assoluto per chi sia stato messo in quarantena, ovvero risultati positivi al virus.
- STOP ASSEMBRAMENTI. Sull’intero territorio nazionale è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
- EVENTI E COMPETIZIONI SPORTIVE. Si fermano tutti gli sport, incluso il campionato di calcio. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali. Sport e attività motorie SVOLTI ALL’APERTO sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro. Chiuse piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali e ricreativi.
- MANIFESTAZIONI, EVENTI E INTRATTENIMENTI. Sospese tutte le manifestazioni e gli eventi: fermi i cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Chiusi musei e siti archeologici. Sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico.
- NIDI, SCUOLE E UNIVERSITÀ. Sono sospesi e servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle Università fino al 3 aprile 2020. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa. Sono sospese le riunioni degli organi collegiali in presenza. Stop anche a tutti i concorsi, tranne quelli per titoli o per via telematica, si fermano anche gli esami per la patente. Unica eccezione i concorsi per i medici.
- RISTORANTI, BAR E NEGOZI - Bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18 con obbligo di garantire la distanza di almeno un metro, pena la sospensione dell’attività. La regola della distanza vale per tutti i negozi. A carico del gestore è predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Nei locali commerciali che presentino di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le strutture dovranno essere chiuse. I centri commerciali, quindi anche i negozi al loro interno, chiudono nel weekend. Nessun fermo per alimentari, farmacie e parafarmacie.
- MUSEI, ISTITUTI E LUOGHI DI CULTURA. Chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura, comprese le biblioteche.
- LUOGHI DI CULTO, CERIMONIE CIVILI E RELIGIOSE. L’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri.
- PARRUCCHIERI, ESTETISTE, TATUATORI. Nell’esercizio delle attività “Servizi di saloni di barbiere e parrucchiere”, “Servizi di istituti di bellezza”, “Servizi di manicure e pedicure”, “Attività di tatuaggio e piercing” gli addetti impegnati nel servizio a contatto con i clienti DEVONO indossare una mascherina e guanti monouso, lavarsi le mani fra un cliente e l’altro con gel idroalcolico e pulire le superfici con soluzioni a base di alcol o cloro.
Il testo completo del decreto del 9 marzo 2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, è scaricabile al fondo dell’articolo.