
Un seminario a Rovigo
Nel pomeriggio del 4 luglio nella Sala delle Gran Guardia a Rovigo, Piazza Vittorio Emanuele II, si è tenuto il seminario EMPTY SPACES – GLI SPAZI VUOTI O ABBANDONATI DI ROVIGO: CATALOGAZIONE, IDEE, STRUMENTI, PROGETTI. Il seminario curato da Ordine degli Ingegneri di Rovigo e Ordine degli Architetti di Rovigo con il patrocinio del Comune di Rovigo è stato organizzato dalla Commissione Urbanistica dell’Ordine degli Ingegneri di Rovigo. L’incontro, è spiegato in una nota, “trae spunto dalla situazione del centro cittadino, che vede 29 siti (palazzi, aree verdi e similari) in disuso, dismessi, abbandonati o in uso parziale. La Commissione Urbanistica dell’Ordine degli Ingegneri di Rovigo coordinata dall’Ing. Arch. Alessio Pipinato e costituita dagli Ingegneri Zanisi, Previatello e Ferrari ha organizzato il seminario, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, ed ha collaborato con il Comune di Rovigo, per la raccolta dei dati utili alla catalogazione di questi immobili di dimensioni ragguardevoli definiti “EMPTY SPACES” ovvero spazi vuoti, esistenti nel centro cittadino del capoluogo, in parte oggetto di trasformazioni già progettate da diversi enti (es. ex. Carcere di via Verdi, ex Caserma Esercito di via Gattinara) in parte oggetto di progetti non attuati (es. ex cinema Odeon, ex Caserma Vigili del Fuoco ecc.), in parte in stato di completo abbandono e senza alcun progetto noto (es. ex Genio Civile, ambedue le sedi della Banca d’Italia di via Mazzini e via D. Piva ecc.)”. La catalogazione, prosegue la nota, “ha permesso di censire una quantità ragguardevole di immobili in disuso, per diverse decine di migliaia di metri quadri di superfici coperte. In particolare, i siti censiti sono stati 29, incluso il sistema delle gallerie inutilizzate e il sistema del verde in stato di abbandono o disuso”.
Le riflessioni
Dall’indagine emergono alcuni dati: “circa 603.700 metri cubi di edifici inutilizzati, per oltre 56 ettari di superfici territoriali in stato di uso parziale, disuso o abbandono. Nella maggior parte dei casi, gli edifici non sono dotati di un progetto di recupero, mentre esistono progetti redatti per enti pubblici per almeno quattro di essi (ex Carcere via Verdi, ex Scalo Merci, ex Caserma Silvestri, ex Ospedale Maddalena). Gli immobili di dimensioni più ragguardevoli per dimensione volumetrica, che occupano più della metà della volumetria disponibile, sono risultati l’ex Ospedale Psichiatrico, l’area Puccinelli, l’ex Banca d’Italia di via D. Piva e l’ex concessionaria Fabbris. Mentre le superfici territoriali più estese ed in stato di abbandono risultano all’interno dell’ex scalo merci e dell’ex ospedale psichiatrico.
Dopo i saluti dell’ing. Elena Zambello per l’Ordine degli Ingegneri e dell’arch. Tonino Portesan Presidente dell’Ordine degli Architetti, il seminario è stato diviso in tre momenti, il primo dedicato alla catalogazione dei beni esistenti ed alla illustrazione dei progetti in atto (a cura dell’Ordine degli Ingegneri) ed alla riflessione sulla rigenerazione urbana (Ordine degli Architetti), il secondo dedicato agli enti che hanno illustrato esempi e studi di rigenerazione di vuoti urbani (Comune di Ferrara, Comune di Parma, Comune di Modena, Università di Ferrara), il terzo dedicato a professionisti di fama internazionale come lo Studio Ratti di Milano che ha illustrato con un breve filmato l’intervento presso la Caserma la Marmora di Torino; e lo studio Chapman Taylor che ha illustrato il progetto MediaCity (UK-Salford) e NOI-Techpark (Bolzano). In chiusura, per gentile concessione della Fondazione Pesenti di Milano è stato proiettato un filmato/intervista in cui Renzo Piano in persona ha illustrato la tematica del “Rammendo e rigenerazione urbana”. Il seminario si è posto quindi l’obiettivo di reinterpretare i numerosi “vuoti urbani” e gli spazi non più utilizzati, che si offrono come opportunità per ripensare alle funzioni della città. La riqualificazione urbana dovrebbe essere stimolata da nuove opportunità insediative, favorendo la definizione di nuove centralità urbane e di nuovi spazi di aggregazione, in grado di implementare la qualità del tessuto e degli spazi pubblici. I due Ordini provinciali hanno convenuto di proseguire gli studi sulla tematica dei vuoti urbani, al fine di supportare tecnicamente al meglio le future scelte urbanistiche della città. Gli atti del convegno saranno pubblicati a breve”.