Un evento-spettacolo di danza contemporanea in scena domenica 4 febbraio

E’ la suggestione del corpo in movimento che trasmette e ricrea le ossessioni del genio Gioachino Rossini, sulle note delle sue più celebri composizioni, nel racconto ironico ed inquietante di una mente che esorcizza le paure coi piaceri. S’intitola “Rossini ouvertures”, l’evento-spettacolo di danza contemporanea, scelto dalla direzione artistica di Claudio Ronda dell’Ente Rovigo Festival, che domenica 4 febbraio alle 16, darà il via alla Stagione di Danza del Teatro Sociale di Rovigo.

 

Rossini ouverture è prodotto da Spelbound contemporary ballet, una delle compagnie di danza più interessanti nel panorama italiano, con la direzione artistica di Mario Astolfi, che ne ha curato coreografie e regia. Lo spettacolo si inserisce nel calendario ufficiale delle celebrazioni rossiniane dei 150 anni dalla morte del compositore che ricorrono nel 2018 ed è co-prodotto dalla Città di Pesaro, che ha dato i natali a Gioachino Rossini, dal Teatro Rossini e da Amat, col contributo del Mibac, ministero per i Beni e le attività culturali e del turismo.

 

Come si legge in una nota si tratta di uno spettacolo per tutti, anche per chi non conosce il compositore Rossini, ma è incuriosito dalla vita interiore e dalle ossessioni dell’uomo Rossini. Non è una trasposizione in danza delle opere musicali del celebre compositore, ma un’espressione globale della sua vita attraverso il gesto coreografico. Il linguaggio è quello universale del corpo, sottolineato e accompagnato dalla musica colta e pop insieme di Gioachino Rossini, su tutto l’ouverture del Barbiere di Siviglia, che ognuno riconosce con un senso di rassicurazione. Una coreografia originale, un racconto per suggestioni, attraverso i corpi altamente espressivi dei danzatori che, di volta in volta, diventano ironici, malinconici, erotici, ferini, depressi ed eccitati al limite del bipolarismo psichiatrico, nella rappresentazione delle memorie di vita di Rossini, che escono da un fondale fatto di cassetti e ripiani, dove si trovano le sue passioni per il cibo e le belle donne, i suoi vini, i suoi amici. Un fantasma nero, simbolo della sua paura per la morte, che se lo portò via il 13 novembre 1868 per un male incurabile, diventa amico e consigliere nelle veglie notturne, quando sogno e realtà si confondono.

 

Con questa proposta artistica, la Stagione di danza del Teatro Sociale del Comune di Rovigo apre all’insegna del messaggio “la danza è per tutti”, non solo per pochi appassionati. “Il termine danza contemporanea – commenta il direttore artistico Claudio Ronda – non deve intimidire lo spettatore e allontanarlo. Abbiamo pensato a spettacoli molto accessibili a tutto il pubblico proprio perché il nostro intento è appassionarlo a quest’arte e semplificargli la fruizione”.