
Occhiobello tra i tre Comuni veneti selezionati dalla Regione e ammessi al finanziamento
Poli scolastici innovativi per l’infanzia, sono tre i Comuni nel Veneto selezionati dalla Regione. L’assessore regionale ai servizi sociali Manuela Lanzarin ha annunciato in conferenza stampa che Arcugnano (Vicenza), Occhiobello e Villafranca di Verona hanno ottenuto i punteggi migliori sui nove progetti presentati, di cui sette ritenuti ammissibili.
Come spiega una nota stampa i Comuni hanno partecipato a una manifestazione di interesse per la realizzazione di poli per l’infanzia innovativi a gestione pubblica, la cui costruzione sarà a carico di Inail. La Regione, che ha curato la valutazione delle proposte, ha trasmesso al Miur il decreto dirigenziale per l’accesso alle procedure di finanziamento.
“La Regione – ha spiegato l’assessore Manuela Lanzarin – ha fatto da regia per individuare i progetti, stiamo parlando di investimenti rivolti al segmento zero-sei anni nell’ambito di politiche per la famiglia, una boccata d’ossigeno per una fascia in cui non c’è scuola dell’obbligo, ma in cui serve andare incontro ai genitori”. L’assessore Lanzarin ha precisato le cifre del finanziamento: i 13.431.000 euro complessivi sono stati tripartiti in 4.347.000 ad Arcugnano, 4.500.000 a Occhiobello e 4.584.000 a Villafranca.
“Siamo orgogliosi di essere tra i tre progetti ammessi a finanziamento – ha detto in conferenza stampa Davide Valentini, assessore ai lavori pubblici – per un’opera di particolare rilevanza nel nostro territorio che soddisfa le esigenze di una popolazione in crescita demografica. Un nuovo polo dedicato alla prima infanzia – ha continuato Valentini – riuscirà nell’obiettivo di conciliazione con i bisogni delle famiglie senza dovere ricorrere a strutture fuori dal territorio”.
I dettagli del progetto di Occhiobello sono stati presentati dal responsabile dell’ufficio tecnico Lorenzo Raffagnato. In conferenza stampa erano presenti il sindaco di Arcugnano Paolo Pellizzari e di Villafranca Mario Faccioli.
Il progetto
Dove. Il nuovo polo si inserisce nel contesto cittadino di Santa Maria Maddalena in via della Costituzione, rispondendo così alle esigenze di un vasto nucleo abitato. Sono previsti novanta posti per il nido e novanta per la materna. L’edificio è stato pensato per fare interagire gli spazi esterni (parco, orto, fattoria didattica) e gli spazi polifunzionali interni, condivisibili non solo da parte della scuola dell’infanzia e del nido, ma anche da altre realtà scolastiche e cittadine.
La struttura. A un piano, la scuola sarà realizzata con tecniche volte al risparmio e all’efficienza energetica, bioedilizia, architettura bioclimatica con nuovi materiali. La struttura sarà divisa in più zone autonome per quanto riguarda la gestione energetica grazie all’utilizzo combinato di soluzioni a solare termico e fotovoltaico. In progetto, finestre termoisolanti, scuri in pvc colorati, pareti divisorie termoisolanti per favorire l’isolamento acustico. La copertura a terrazzo dell’area centrale interna, tra le due zone speculari riservate al nido e alla scuola dell’infanzia, riceverà illuminazione da cupole vetrate che corrispondono a giardini interni.
Ambiente, spazi, relazioni. Architettura e pedagogia dialogano fra loro in uno spazio polifunzionale dove la cura degli arredi, degli oggetti, dei luoghi di attività, è un atto educativo. Orti botanici, fattorie didattiche e giardini interni, si prestano all’interazione con professionalità esterne. Le sperimentazioni spaziali si presentano come un sostegno alla didattica e aiutano l’avvicinamento alla bellezza della terra e le attività motorie. I nuovi spazi attrezzati favoriscono una didattica innovativa e possibilità di sviluppare abilità diverse come esplorazione, osservazione e manipolazione.