Il 27 gennaio a Rovigo

L’University Day di quest’anno, promosso dal Cur – Consorzio Università di Rovigo – si terrà sabato 27 gennaio: sono tanti e diversificati gli appuntamenti rivolti agli studenti delle Scuole Secondarie di secondo grado che possono cimentarsi con lezioni e simulazioni di test di ammissione, calandosi così nella vita universitaria.

L’obiettivo – si legge in una nota – è quello di far percepire ai ragazzi l’importanza di una formazione completa e flessibile, qualitativamente elevata, costruita sulle proprie aspirazioni, ma anche capace di aderire agli stimoli che provengono dalla società e dal territorio. Durante la mattinata del 27, infatti, gli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle Scuole Secondarie di Secondo Grado saranno messi a confronto diretto con il contesto universitario e con i contenuti formativi dei corsi attivati presso il Cur: vere e proprie lezioni tenute dai docenti, ma anche incontri con gli studenti universitari, tour guidati e momenti di approfondimento culturale.

In programma anche il dibattito sul tema “Il futuro è qui! Conoscere per innovare”. Al tavolo dei relatori, accanto a Mauro Venturini – presidente del Cur, ci saranno Marco Gisotti – Giornalista professionista e divulgatore, Maurizio Romanato – Giornalista e giovani ricercatori polesani che hanno conseguito successi importanti in diversi ambiti e che presentano le loro esperienze esemplari: partecipano Angela Bononi, University of Hawaii Cancer Center di Honolulu, Hawaii (in teleconferenza), e Emanuele Micaglio, genetista presso il Policlinico IRCCS San Donato, Milano.

“Con questo evento vogliamo lanciare un messaggio ai ragazzi – spiega il presidente del Cur Prof. Mauro Venturini. Chi studia, chi si impegna, con sacrificio, ma anche con curiosità e disponibilità ad uscire dagli schemi, ce la fa, riesce a raggiungere i propri obiettivi e può contribuire, con le sue capacità e con le sue competenze, alla valorizzazione del nostro territorio e più in generale allo sviluppo dell’intera società. Ecco perché abbiamo voluto fortemente la partecipazione di ricercatori polesani che stanno compiendo un percorso di crescita professionale e personale in ambiti diversi, accomunati dalla passione per il proprio lavoro, dalla determinazione nel portare avanti i propri obiettivi”.