Solo una multa durante la prima giornata

Un solo verbale è stato elevato domenica 17 settembre, in occasione dell’apertura della stagione venatoria, dalla Polizia Provinciale a fronte dei 182 cacciatori controllati ed agli altri 50 operati dalle guardie volontarie.

Per la mancata annotazione dei capi di selvaggina abbattuti – si legge in una nota stampa – è incappato nella sanzione un cacciatore mentre in tutti gli altri casi è stata constatata la regolarità della documentazione venatoria, delle armi e delle munizioni.

Nella giornata di apertura generale sono stati impegnati tutti i vigili provinciali, distribuiti sul territorio con due pattuglie nel medio – alto Polesine e 4 nel basso oltre all’impiego dell’imbarcazione nelle lagune del delta, per il controllo degli appostamenti fissi occupati al 70 per cento sui 317 di competenza provinciale. In collegamento diretto con gli agenti di Polizia Provinciale anche 6 guardie volontarie venatorie.

Tramite il numero verde sono pervenute alle pattuglie otto segnalazioni di cittadini, con riferimento al mancato rispetto della distanza dalle abitazioni e per esigenze di tutela delle colture agricole.

Dai controlli è emerso che circa il 50 % dei cacciatori aveva almeno un capo di selvaggina stanziale lepre o fagiano. Per la fauna migratoria hanno aperto 9 aziende vallive mentre le altre 7 hanno posticipato al 1° di ottobre dato che fino al 30 settembre nel delta del Po è possibile cacciare solo il Germano Reale.

In servizio anche alcune pattuglie dei Carabinieri Forestali di Rovigo, nell’ambito del coordinamento disposto dalla Questura e che proseguirà per tutta la stagione venatoria sotto la direzione del Commissariato della Polizia di Stato di Porto Tolle.

L’avvio di stagione era stato preceduto dalla riunione del “Comitato provinciale per il coordinamento della vigilanza venatoria”, istituito dalla Provincia sin dal 2003, presieduto dal consigliere provinciale delegato alla Caccia Claudio Bellan presenti le associazioni venatorie polesane, gli Atc, oltre ai responsabili e coordinatori della Polizia Provinciale e delle guardie volontarie venatorie.

Si ricorda che per la caccia da appostamento, in ottemperanza ad un’ordinanza del ministero della Salute, la Regione Veneto non ha disposto la deroga al divieto di utilizzo di richiami vivi appartenenti agli ordini degli Anseriformi, anatidi e Caradriformi, pavoncelle, divieto che resta confermato quanto meno fino al 31 ottobre.

“Nel complesso – per il comandante della Polizia Provinciale Monica Attolini – si è trattato di una prima giornata di caccia relativamente tranquilla e priva di tensioni”.