Il monitoraggio proseguirà fino a dicembre

Cento postazioni con esche non velenose per individuare eventuali presenze di ratti. È iniziato a Occhiobello il progetto ‘Hot spot’ che intende rilevare colonie di ratti ostacolandone la crescita.

Le cento esche dislocate all’interno di caditoie fognarie in ambito urbano – spiega l’amministrazione comunale – consentono una scansione territoriale dei punti dove potrebbero svilupparsi i ratti e dove, quindi, intervenire in modo mirato con la bonifica. Solo nel caso di esche consumate, la derattizzazione verrà fatta utilizzando esche tossiche. L’impiego diffuso di esche non tossiche nei cento punti, invece, mira alla salvaguardia di altre specie animali con cui potrebbero venire a contatto.

Dopo la prima raccolta, sono stati nove gli hot spot per i quali il Comune ha avviato la derattizzazione che consiste nella verifica settimanale dei consumi per le successive sei settimane fino a risoluzione del problema.

Il monitoraggio complessivo sui cento hot spot proseguirà per cinque mesi (fino a dicembre), i controlli verranno fatti una volta al mese e in caso di positività, verrà eseguita la derattizzazione estesa anche alle aree vicine.

Al termine del quinto mese, saranno rimosse le esche non consumate, mentre nei punti dove sono comparse colonie, gli hot spot resteranno come presidio per un monitoraggio mensile.

La sperimentazione di quest’anno tramite un elevato numero di postazioni ha un valore di prevenzione: le esche intercettano la presenza di ratti con l’obiettivo di diminuire le derattizzazioni su segnalazione.

La spesa che il Comune sostiene per hot spot e derattizzazioni è di 5.500 euro.