Dal 2005 ad oggi quasi 2000 bambini stranieri sono stati accompagnati allo studio della lingua italiana
Ancora numeri a tre cifre per “Adotta uno scolaro” il progetto avviato nel 2005 per favorire l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri che fino ad oggi ha coinvolto quasi due mila studenti. Quest’anno sono stati 13 gli istituti comprensivi coinvolti su tutto il territorio della provincia di Rovigo, con undici scuole elementari e nove scuole medie. Sono stati accompagnati allo studio della lingua italiana 81 alunni in 32 classi elementari mentre 42 gli studenti in 21 classi delle medie. I docenti, per lo più in pensione, sono stati 36, di cui 23 insegnanti elementari e 13 di scuola media.
“Questi numeri – ha ricordato Raffaela Salmaso presidente della Commissione Pari Opportunità di Palazzo Celio che collabora con la Caritas diocesana e associazione Sant’Andrea nella realizzazione del progetto – confermano l’attualità delle tematiche riguardanti l’integrazione e il desiderio di collaborare alla costruzione di relazioni di reciproca conoscenza e riconoscimento culturale”.
“Un ringraziamento e un riconoscimento particolare – ha proseguito – vanno poi fatti a Lorenzo Ghezzi l’insegnante-coordinatore del progetto per conto della Caritas per il suo prezioso e costante lavoro e naturalmente ai docenti, tutti volontari che con il loro impegno esercitano un’azione di elevato valore civile, sociale ed educativo”.
“Adotta uno scolaro “ si propone di aiutare a titolo assolutamente gratuito i bambini stranieri che, pur non conoscendo la lingua italiana e con difficoltà di apprendimento, vengono iscritti nelle prime classi della scuola primaria o secondaria di primo grado.
A ciascuno di loro, singolarmente o in gruppi, i docenti volontari dedicano da due a sei ore settimanali di accompagnamento togliendoli dall’isolamento nella classe e scongiurando il pericolo dell’abbandono e trovando naturale sviluppo nelle azioni promosse dal Miur a partire dal 2006 nelle “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”.