
La visita al Centro Sperimentale Ortofrutticolo Po di Tramontana
Rosolina. “E’ con orgoglio che scopro nei particolari quella che rappresenta a tutti gli effetti un’eccellenza del Polesine, del Veneto e dell’intero settore primario nazionale”. Questo il primo commento del vicepresidente della commissione Agricoltura del consiglio regionale che, insieme all’assessore all’Ambiente al Lavoro ed al Marketing territoriale del Comune di Rosolina Giovanni Crivellari, ha visitato nella mattina di martedì 9 novembre il Centro Sperimentale Ortofrutticolo Po di Tramontana di Veneto Agricoltura, accompagnato da Michele Giannini, dirigente del Settore centri sperimentali e da Franco Tosini, responsabile del centro.
Il fiore all’occhiello del centro sono, in questo momento dell’anno, le tre serre nelle quali si coltivano 280 varietà di poinsettia, meglio nota come stella di natale. “Si tratta di sperimentazioni che hanno attirato l’interesse di produttori e distributori che arrivano da tutta l’Europa”, ha spiegato la responsabile delle coltivazioni Giovanna Pavarin ai due esponenti democratici che hanno così avuto un assaggio del clima natalizio toccando con mano la qualità del lavoro che si svolge nel centro.
“Particolarmente interessante – ha rimarcato Azzalin – è anche tutta la parte di propagazione in vitro e crioconservazione che si svolge nei laboratori, dove vengono selezionate specie che vanno dall’aglio al radicchio, passando per carciofo e ciliegio”. Dopo aver concluso la visita attraverso le diverse coltivazioni in campo aperto, manifestando particolare attenzione per quella dell’asparago, Azzalin e Crivellari si sono incontrati con una delegazione dei lavoratori della struttura, 23 in tutto, che nell’ultimo anno hanno attraversato non poche difficoltà e che, insieme a Giannini e Tosini hanno ringraziato per l’attenzione rivolta al Centro.
“Quello che appare in tutta la sua evidenza – ha sottolineato il consigliere regionale – è che in questo caso il valore delle maestranze rappresenta un patrimonio reale di competenze e conoscenze che sarebbe criminale disperdere. Detto questo, è inutile fare difficili promesse perché la crisi colpisce duro gli enti locali e anche Veneto Agricoltura dovrà essere razionalizzata. Non certo però andando a tagliare in modo scellerato quella che è a tutti gli effetti un motivo di orgoglio della nostra Regione, non solo dal punto di vista della ricerca, che è fondamentale se si vuole guardare al futuro, ma anche dal punto di vista commerciale, visto che un centro come questo rappresenta una risorsa anche per gli imprenditori privati oltre che per tutto il territorio”.