Intervento del consigliere regionale Azzalin sulla prospettata soppressione

Abolizione Province, Azzalin: “Taglio pasticciato e demagogico: le poltrone solo spostate”. Il consigliere regionale del Pd attacca: “La passione per il Polesine che qualcuno sbandierava in campagna elettorale sembra essere svanita. Si aboliscono le Province, non si aboliscono le funzioni che queste esercitano e che comunque, qualcuno svolgerà. Se non organi rappresentativi democraticamente eletti, enti di sottogoverno, municipalizzate, enti strumentali: ovvero, il vero costo da tagliare della politica, dove minore è la trasparenza e la democrazia”.

“Risparmiare si può e si deve, combattere gli sprechi che avvengono nel pubblico anche. Ma un colpo di forbici a casaccio, come quello deciso da questo Governo, assolutamente incapace di indicare una strada al nostro Paese, non è certo una soluzione. Anzi, per un’azione di pura demagogia, come ha ammesso lo stesso Berlusconi, si rischia di andare ad aumentare spese e sprechi”. Il consigliere regionale Graziano Azzalin torna a parlare dell’abolizione della Provincia di Rovigo e lo fa puntando il dito contro gli esponenti delle forze che governano a Roma e Venezia.

“Sottosegretari, onorevoli e assessori regionali – sottolinea Azzalin – stanno a guardare quello che sta accadendo, magari inventando qualche ulteriore sotterfugio per riuscire a dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte. La passione per il Polesine che qualcuno sbandierava in campagna elettorale sembra essere svanita. Il Veneto non può accettare supinamente che scompaia una Provincia che è sì meno consistente dal punto di vista del numero degli abitanti, ma che rappresenta però un territorio con peculiarità e caratteristiche che necessita di un governo d’insieme, più ancora delle zone montane. Per buttare fumo negli occhi ai cittadini si dice che si tagliano poltrone, ma a conti fatti questo non succederà: nel migliore dei casi verranno solo spostate, nel peggiore assegnate a organismi non elettivi e quindi meno controllabili. E la Lega che tiene il sacco a chi fa ricadere il grosso della manovra sugli enti locali ha intenzione di rimanere complice di questo scempio? La crisi verrà pagata ancora una volta dai ceti più deboli, mentre la Lega ladrona farà un po’ di strepitio propagandistico opponendosi alle sue stesse decisioni. Vista la poca serietà che ritengo abbia questa proposta faccio una controproposta altrettanto seria: potremmo farci prestare per il periodo del censimento un paio di comuni da Verona, Padova e Venezia in modo da raggiungere i 300mila abitanti. Passata la tempesta, poi, questi comuni potrebbero tornare alle Province d’origine”. Secondo il consigliere polesano, fra l’altro, “nessuno ha ancora evidenziato che la scomparsa della Provincia di Rovigo porterebbe con sé la chiusura della Prefettura e, soprattutto, della Questura. Da questo punto di vista oltre agli evidenti disagi per i cittadini, magari costretti a fare un vero e proprio viaggio per sbrigare pratiche come, per esempio, il rinnovo del passaporto, va sottolineato l’ulteriore spreco di denaro pubblico, dal momento che proprio a Rovigo sono appena iniziati i lavori per la nuova Questura. E mi meraviglia anche che dall’amministrazione del Comune di Rovigo, che non sarebbe più capoluogo, con tutto quello che ne consegue, non si sia alzato un coro d’indignazione. Forse questo è dovuto alla miopia di chi vede solo il colore dell’amministrazione provinciale e non ha la capacità di guardare avanti”.

“Certo – aggiunge Azzalin – numerosi aspetti della pubblica amministrazione sono da rivedere, ci sono alcuni doppioni e una coerente riorganizzazione a livello locale e nazionale è auspicabile. Ma va studiata nei dettagli, concertata ed elaborata con criterio e non in modo estemporaneo e pasticciato. Le riforme hanno tanto più successo quanto più partono dal basso e non sono imposte. Non solo, ma se si aboliscono le Province, non si aboliscono le funzioni che queste esercitano e che comunque, qualcuno dovrà svolgere. Il risparmio è dunque solo fittizio, perché se i consiglieri provinciali prendono dei gettoni di presenza poco più che simbolici, gli assessori vengono pagati meno dei tanti presidenti e direttori di società strumentali e municipalizzate e rispondono in modo trasparente agli elettori. Il vero costo della politica, dove realmente bisogna andare ad incidere, non sono gli organi rappresentativi democraticamente eletti, ma sono gli enti di sottogoverno”.

“Alla fine dei conti – conclude Azzalin – ora Berlusconi e la Lega ci propinano più tasse, meno pensioni, il taglio dei servizi pubblici, il soffocamento degli enti locale, la scomparsa di Province storiche come quella di Rovigo e perfino il furto delle festività. Il Cavaliere è diventato come la Befana, che tutte le feste ci porta via, solo che invece dei regali ci sono le sottrazioni. Dalle tasche”.