
A proposito della viabilità in Corso del Popolo
“Ho partecipato ai confronti con i candidati sindaci di Rovigo. Quello che mi lascia decisamente perplessa è l’inconsistenza dell’idea espressa dal candidato del centrodestra Bruno Piva sul Corso del Popolo”.
A intervenire è Elena Pavarin, Segretario comunale del Partito Democratico. “Piva – ricorda Elena Pavarin – propone di fare una serie di ‘sperimentazioni’, cambiando la viabilità ogni mese, o poco più, e poi decidere in base ai risultati”. “Mi pare – insiste il segretario – che questa proposta sia abbastanza campata per aria. Il Corso del Popolo non è una porta, che si può aprire e chiudere a seconda dell’aria che tira. Non si può pensare di ridefinire tutta la viabilità della città ogni mese. I rodigini e i visitatori impazzirebbero nel tentativo di adattarsi alle continue modifiche. Senza contare l’enorme spesa che queste ‘sperimentazioni’ comporterebbero solo per cambiare continuamente la segnaletica. Un vero e proprio spreco se si pensa che poi tutto potrebbe tornare com’è ora”.
“La città e i commercianti hanno bisogno di risposte concrete e immediate per il rilancio delle attività commerciali. Non è pensabile rimandare le decisioni. Amministrare significa avere il coraggio di fare delle scelte precise. Serve una presa di posizione chiara, e l’adozione immediata di un Piano generale del traffico urbano, e di quello dei parcheggi. Così come previsto dal programma del Partito Democratico e della coalizione che sostiene Federico Frigato”.
“La proposta delle sperimentazioni avanzata da Piva – affonda Elena Pavarin – è la prova della mancanza di esperienze, di idee e di un programma chiaro e concreto, sua e della coalizione che lo sostiene”. E “l’inadeguatezza” del candidato, per il segretario cittadino del PD, emerge anche “dalla dichiarazione fatta di fronte ai vertici dell’Ascom e agli associati: come si può Piva definire un ‘commerciante’ solo perché da venti giorni ha affittato un ufficio su Corso del Popolo. Non mi risulta che una sede elettorale si possa paragonare a un negozio”.
“Noi – conclude Elena Pavarin – ribadiamo che il Corso del Popolo, come grande opera per la città, deve rimanere chiuso, ma va riempito di contenuti e di iniziative. Coinvolgendo in questo soprattutto i gestori delle attività commerciali del centro cittadino”.