Il segretario comunale Pd interviene sulla ‘pace ritrovata tra

“Quanto è costata in termini di poltrone la pace ritrovata tra il Pdl e Forza Rovigo?”. A porre la domanda è Elena Pavarin, segretario comunale di Rovigo del Partito Democratico. “Bruno Piva – dichiara Elena Pavarin – si dice pronto a vincere le prossime elezioni amministrative al primo turno, senza bisogno di andare al ballottaggio. Dichiara questo forte della ritrovata unità del Pdl, con i cosiddetti marangoniani di Forza Rovigo che sono rientrati nei ranghi, e la Lega che si è accodata di conseguenza dopo aver dichiarato per mesi di essere pronta a correre da sola”.

Il segretario comunale del Pd si chiede però “se questa unità è destinata a durare, e soprattutto quali costi ha avuto”. “Fino a pochi giorni fa – ricorda Elena Pavarin – il Pdl e Forza Rovigo sembravano due forze agli antipodi, separate dalla spartizione delle poltrone e dalla ruggine risalente alle scorse provinciali, accresciuta dal risultato delle Regionali e dal conseguente ricorso del perdente Renzo Marangon nei confronti dell’assessore Isi Coppola”.

“E proprio il pomo della discordia, la spartizione delle poltrone appunto, sembra essere anche la colla che ha rimesso insieme i pezzi del Pdl. Gli uomini di Marangon, infatti, hanno chiesto e ottenuto pari dignità di rappresentanza, che tradotto in parole povere vuol dire: ‘una poltrona a te, e una a me’”.

“Queste trattative appartengono alla vecchia politica. Non è così che si amministra una città – attacca la Pavarin – Occorre mettere sul piatto idee e proposte concrete per il bene di Rovigo, e non accapigliarsi su quanti posti in giunta e quante presidenze di enti portare a casa. Non è così che si fa il bene di Rovigo e dei rodigini”.

“E in tutto questo – conclude Elena Pavarin – il candidato Bruno Piva rimbalza tra le onde come una barca in mezzo al mare in burrasca, subendo i giochini della vecchia politica politicante”.